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Germanwings, estratti dati utilizzabili dalla prima scatola nera

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La strage del volo 4U9525

Germanwings, estratti dati utilizzabili dalla prima scatola nera

«Dati utilizzabili sono stati estratti dalla scatola nera» ritrovata ieri: è questa una delle principali novità il giorno dopo lo schianto dell’Airbus A320 della Germanwings, precipitato sulle Alpi nella regione di Digne, tragedia in cui hanno perso la vita 150 persone tra passeggeri ed equipaggio. La notizia è stata data dal Bea, l’ente per la sicurezza del volo francese che indaga sul disastro. La notizia potrebbe segnare una svolta nel processo di comprensione della dinamica dell’evento, anche se una delle cose certe è che l’Airbus abbia volato fino all’impatto finale.

«Siamo riusciti ad estrarre un file di dati audio, file che riusciremo a utilizzare, ma è troppo presto per trarre conclusioni sulla dinamica dell’incidente», ha spiegato Remi Jouty, direttore del Bea, avvertendo che per accertare le cause dell'incidente i tempi necessari saranno lunghi: «Ci vorranno alcuni giorni per poter ritrascrivere la conversazione dei piloti e diverse settimane - ha spiegato Jouty - perché questa sia sufficientemente accurata. Per ora non abbiamo -nessun elemento sulla seconda scatola nera, però non ricordo altri incidenti in cui sia finita in pezzi».

Sulla delicata questione delle scatole nere è intervenuto anche il presidente francese Hollande, che ha spiegato: «Una è già stata ritrovata, l'altra la stiamo cercando: ne è stata trovata la custodia, ma purtroppo non ancora il suo contenuto. Cercheremo e cercheremo ancora fino al risultato auspicato».

Intanto è iniziato il recupero dei corpi. «Lo sgombero in elicottero delle vittime dello schianto ha avuto inizio», ha dichiarato un colonnello della Gendarmeria a Le Figaro.
L'identificazione dei corpi che si trovavano sul volo 4U9525, partito da Barcellona e diretto a Dusseldorf, dove però non è mai arrivato, richiederà diverse settimane.

Discesa inizia 62 secondi dopo ultimo contatto
In giornata sono trapelate indiscrezioni sugli ultimi minuti di volo. Per ben tre volte, in sei minuti, i controllori di volo hanno cercato di mettersi in contatto con la cabina di pilotaggio dell'Airbus A320, senza ottenere alcuna risposta. Non solo: dalle 10.30 - momento in cui il velivolo comunica con la torre di controllo e conferma di aver ricevuto le istruzioni di volo, con un messaggio che le autorità indaganti giudicano «di routine» - trascorrono soltanto 62 secondi prima che l’aereo cominci a perdere quota e scompaia il contatto radio. A diffondere questi particolari è il quotidiano tedesco Bild. Il giornale afferma di essere entrato in possesso di un rapporto riservato che le autorità dell'aviazione francese avrebbero passato a quelle tedesche.

Esclusa ipotesi depressurizzazione a bordo
«L’aereo ha volato fino all'impatto» finale: il direttore del Bea, in conferenza stampa all'aeroporto parigino di Le Bourget, ha risposto così a una domanda su un’eventuale esplosione in volo dell’A320. In base alla dinamica dello schianto «sarebbe da escludere anche l’ipotesi di una depressurizzazione dell’aereo». Anche se, secondo il direttore centrale del coordinamento degli aeroporti dell'Ente Nazionale per l'Aviazione Civile (Enac), Giuseppe Daniele Carrabba, tutti a bordo dell'Airbus 320 dovevano «necessariamente» indossare le mascherine.

«L'avaria a bordo era tale - ha osservato l'esperto - che sia l'equipaggio sia i passeggeri dovevano indossare la maschera per l'ossigeno. L'aereo stava infatti eseguendo una manovra di discesa controllata, attivando una procedura di emergenza per scendere ad una quota di sicurezza, nella quale è possibile respirare». Quello che appare davvero strano e inspiegabile è come mai l'equipaggio non si fosse messo in contatto con i controllori di volo per comunicare la decisione di scendere ad una quota più bassa. Questa comunicazione sarebbe stata necessaria per scendere in sicurezza, senza il rischio di eventuali collisioni con aerei che si trovavano in quello stesso momento a quote più basse. Sempre formulando delle ipotesi, sono due i principali problemi che avrebbero richiesto il ricorso alle maschere: il primo la presenza di fumo nella cabina e l'altro è proprio la depressurizzazione, che ad alta quota provoca una carenza di ossigeno che può portare a perdere i sensi.

Radar hanno seguito l’aereo quasi fino all’impatto
«Non abbiamo la minima spiegazione sui motivi per cui questo aereo è continuato a scendere fino alle montagne né tanto meno perché non ha risposto al controllo aereo», ha poi continuato Remi Jouty. Quanto alla traiettoria di volo, ha precisato, «l'aereo ha seguito la rotta prevista: da poco tempo aveva raggiunto l'altitudine di crociera di 38.000 piedi, l'ultimo messaggio di routine è arrivato intorno alle 9.30. Circa un minuto dopo la traiettoria dell'aereo comincia una discesa di poco meno di dieci minuti, l'ultima altitudine registrata dai radar è di circa 6.000 piedi. I radar - ha concluso - hanno potuto seguire l'aereo quasi fino all'impatto». Le parole di Jouty confermano quindi le indiscrezioni raccolte dalla Bild.

Tra possibili cause esplosione batterie al litio
Tra le varie ipotesi è stata valutata anche quella dell’esplosione delle batterie al litio. Almeno questo sostiene il consulente aeronautico Bernard Chabbert, intervistato dalla televisione francese Europe 1. «Le batterie al litio degli smartphone o nei computer portatili possono esplodere», afferma Chabbert che non esclude che in cabina di pilotaggio la batteria di bordo possa aver preso fuoco. Quando le batterie bruciano, sottolinea l’esperto, «vengono emessi fumi altamente tossici in grado di uccidere in circa 10 secondi». Chabbert ricorda che una decina di anni fa esplosero su un volo di linea 170 pile al litio.

Questa ipotesi spiegherebbe i vari elementi non chiari dell’incidente. Innanzitutto la discesa dell’aereo, 10mila metri in 8 minuti, «non una caduta ma una discesa a un ritmo normale». Discesa, continua Chabbert che è avvenuta su un percorso rettilineo, «se ci fosse stato un problema, i piloti avrebbero cambiato rotta, avrebbero girato l’aereo verso la costa». Anche il silenzio radio è un elemento inspiegabile: «Quando un aereo scende di quota, i piloti informano sempre il centro di controllo del cambiamento di altitudine», il contatto radio invece si è interrotto nel momento in cui il velivolo ha iniziato a scendere. Il governo francese comunque indaga in tutte le direzioni, ha confermato il ministro dell’Interno Barbard Cazeneuve, secondo il quale la pista terroristica non è esclusa ma al tempo stesso non è lo scenario più credibile.

Hollande e Merkel sul luogo del disastro
François Hollande, Angela Merkel e Mariano Rajoy si sono recati all’interno della tenda della gendarmeria nazionale, nella zona dell’incidente aereo per ascoltare, dalla voce del prefetto di zona, le disposizioni di emergenza messe in campo dalle autorità francesi per individuare le vittime ed accogliere le famiglie. Alcune di esse sono già arrivate sul posto.

Hollande: fare di tutto per accogliere famiglie vittime
Nel corso del colloquio, trasmesso in diretta dalle telecamere di BFM-TV, Hollande si è raccomandato affinché sia fatto «tutto il possibile» affinché le famiglie vengano accolte nel migliore dei modi. Sono stati messi a disposizione 40 interpreti e alcuni preti. Comitati di accoglienza sono stati attivati anche all'aeroporto di Marseille-Marignane e nella stazione ferroviaria di Marsiglia.

Merkel: grazie a Parigi per l’aiuto
Angela Merkel ringrazia la Francia per «l'incredibile amicizia ed aiuto» che sta dimostrando verso la Germania e per il modo in cui sta gestendo la vicenda del disastro aereo del volo della Germawinhs. «Vi ringraziamo molto», ha aggiunto la cancelliera tedesca parlando a Seynes les Alpes.

L’ad Lufthansa incontra parenti vittime
«Questo è stato il momento di gran lunga peggiore per me, da venti anni a questa parte, e cioè da quando lavoro del settore». Così l’amministratore delegato di Lufthansa Carsten Spohr ha descritto l’incontro con i parenti delle vittime dell'aereo caduto ieri fra le alpi francesi. Spohr ha parlato con i familiari dei passeggeri all’aeroporto Duesseldorf e ha assicurato loro ogni sostegno pensabile, dal punto di vista psicologico e finanziario.

Spagna indaga su tweet offensivi contro vittime catalane
Il ministro dell’Interno spagnolo, Jorge Fernanzez Diaz, ha incaricato le forze di sicurezza di indagare su una serie di messaggi offensivi apparsi su twitter e diretti alle vittime catalane del disastro aereo nel sud della Francia. Lo riferisce il quotidiano El Mundo, aggiungendo che le indagini si stanno concentrando su 17 account e 24 tweet che contengono insulti ad alcune delle vittime solo perche' catalane. «Speriamo che i morti dell'incidente aereo siano tutti catalani» e «Mi sembra un bell'incidente se nell'aereo ci sono catalani» o ancora «Non facciamo drammi, erano catalani, non persone», alcuni dei messaggi riportati dal quotidiano.

Germanwings, solo un volo cancellato
Oggi i voli Germanwings saranno regolari, tranne uno che è stato cancellato. Lo dichiara in una nota la compagnia aerea, spiegando che alcuni dipendenti del personale di volo oggi si sono dichiarati inabili al servizio per «stress emozionale» e sono stati sostituiti da colleghi di Lufthansa. «Germanwings - si legge nella nota - comprende queste circostanze, per le quali il personale di volo ha perso colleghi amati nell'incidente». Oggi, Germanwings ha undici velivoli operativi, in prevalenza da altre compagnie aeree come Lufthansa, Air Berlin e TUIfly su circa 40 voli. L'incidente, per ora, rimane inspiegabile: l'aereo «non aveva problemi tecnici - era in perfette condizioni - e il pilota era esperto e addestrato», ha affermato il ceo di Lufthansa, Carsten Spohr, citato da L'Express. Per il ministro tedesco Thomas De Maiziere non ci sono nemmeno «indizi di peso per ritenere che l'incidente sia stato provocato intenzionalmente da terzi».

I passeggeri
Germanwings ha annunciato che a bordo si trovavano 67 cittadini tedeschi, due dei quali erano bambini e 16 erano adolescenti di un ginnasio, di ritorno dopo uno scambio culturale con licei spagnoli. Secondo la vicepresidente del governo spagnolo Soraya Sainz Santamaria, nella lista passeggeri ci sono «45 passeggeri che hanno cognomi spagnoli», ma resta ancora da verificare l'identità. Ci sarebbero anche un passeggero britannico, due cittadini australiani, due colombiani, due cittadini giapponesi, un danese, un belga, due argentini e forse due messicani. A bordo dell'aereo inoltre viaggiavano due cantanti lirici: il baritono Oleg Btyjak e la contralto Maria Radner, che si erano recati a Barcellona per una rappresentazione. Radner era accompagnata dal marito e dal suo bambino. A stamani rimane ancora senza spiegazione il fatto che l'aereo sia sceso di quota per otto lunghi minuti, senza che i piloti abbiano lanciato alcun SOS. «La perdita di quota rapida dell'aereo è al momento non spiegata» ha detto il procuratore Robin sul canale BFMTV. «Non c'è stato - ha continuato - alcun contatto radio da quando l'aereo è sceso di quota».
La Lufthansa al momento esclude altre piste che non siano quelle dell'incidente. «A questo stadio noi riteniamo che si tratti di un incidente e tutte le altre cose vanno nel campo della speculazione» ha dichiarato Heike Birlenbach, vicepresidente della compagnia di bandiera tedesca.

Lunedì l’ultimo controllo di routine. Lufthansa: c’era problema tecnico
L'aereo sarebbe stato diverse ore fermo due giorni fa a Dusseldorf per un problema tecnico. Lo ha detto in serata la Lufthansa a Spiegel on line. Motivo dello stop un problema al “Nose Landing door” (il portello anteriore del carrello). Germanwings ha confermato l’incidente e il bilancio delle vittime: ieri, ha comunicato l’ad della compagnia Thomas Winkelmann, l’aereo aveva subìto l’ultimo controllo di routine dei tecnici Lufthansa a Düsseldorf. La più recente ispezione approfondita, nell’estate 2013, non aveva riscontrato nulla di anomalo. Il capitano, ha aggiunto Winkelmann, aveva più di 10 anni di esperienza e 6mila ore di volo su vettori Airbus.

Nessun Sos dai piloti
L’aereo si è schiantato nella regione di Digne-les-Bains, la zona alpina dell’Alta Provenza, nei pressi di Barcelonnette, a una ventina di chilometri dal Parco nazionale del Mercantour e a circa 40 dal Colle della Maddalena che segna il confine tra Francia e Italia. Contrariamente a quanto emerso in un primo tempo, l’equipaggio «non ha inviato una richiesta di soccorso», riferisce la Direzione Generale dell’Aviazione civile francese, precisando che l’allarme è stato lanciato dalle autorità aeronautiche, che avevano perso i contatti con l’aereo. Lo schianto sarebbe avvenuto all’altezza del Massif des Trois Evechés.

In picchiata per 8 minuti
Il volo 4U9525 , decollato alle 10 dall’aeroporto El Prat di Barcellona - in ritardo di 25 minuti - ha raggiunto la quota di 38mila piedi alle 10.45 e ha cominciato a precipitare un minuto dopo quando stava sorvolando l’entroterra della Costa Azzurra. L’arrivo a Düsseldorf era previsto alle 11.55. Al momento dello schianto le condizioni meteorologiche nella zona non presentavano particolari criticità. Secondo il sito Flightradar24, specializzato nel monitoraggio dei voli in tempo reale, l’ultimo segnale radar è arrivato quando l’aeero si trovava a 6.800 piedi (2.072 metri) di altitudine. Secondo lo stesso sito l’aereo ha perso rapidamente quota passando in otto minuti da 38mila a 6.800 piedi, pari a una caduta in picchiata di 9.500 metri, ma ha continuato sulla stessa rotta.

L'A320 è considerato un aereo molto sicuro ed è molto utilizzato dalle compagnie aeree di tutto il mondo. Il pilota aveva «più di 10 anni» d'esperienza e «oltre 6mila ore di volo» sulle spalle. L'aereo aveva 25 anni e aveva subito una forte revisione nel 2013.
Dopo l'incidente, alcuni degli equipaggi di Germanwings hanno deciso di non decollare e questo ha comportato la cancellazione di alcuni voli.

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