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«Forze di terra in Libia contro gli scafisti». Governo…

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l’azione contro gli scafisti

«Forze di terra in Libia contro gli scafisti». Governo libico: bombarderemo come il cargo turco

MILANO - C'è anche l'opzione di forze di terra in Libia per distruggere i barconi dei trafficanti di uomini, gli scafisti, nel piano strategico sull'immigrazione che dovrebbe essere approvato dai ministri degli Esteri dell'Unione europea lunedì prossimo 18 maggio. Lo rivela in il britannico Guardian, che è entrato in possesso del documento di 19 pagine. Il tutto è vincolato al via libera Onu.

Nei giorni scorsi si era già parlato di azioni di forza contro i trafficanti di uomini, un’opzione già condannata dalla Libia, frammentata fra un governo riconosciuto dalla comunità internazionale con sede a Tobruk e quello islamista a Tripoli.

La reazione del governo libico
E oggi le autorità libiche confermano quella linea. Governo ed esercito a Tobruk ribadiscono l’avvertimento «a non toccare la sovranità dello Stato e avvertono tutte le imbarcazioni a non entrare nelle acque territoriali libiche se non dopo un coordinamento con gli organi competenti». In caso di violazione il governo provvisorio «reagirà con bombardamenti come quelli contro il cargo turco».

L’anticipazione del Guardian
Nelle 19 pagine di piano strategico per la missione europea contro gli scafisti pubblicate dal Guardian si punta «soprattutto su interventi aerei e navali nel Mediterraneo e nelle acque territoriali libiche con il via libera delle Nazioni Unite. Ma si aggiunge che operazioni di terra in Libia possono essere necessarie per distruggere i barconi dei trafficanti ma anche i depositi di carburante». «Una presenza a terra potrebbe essere presa in considerazione se viene raggiunto un accordo con le autorità competenti» afferma il documento che dovrebbe essere approvato dai ministri degli Esteri dell'Unione europea lunedì, prima del via libera definitivo alla missione nel Vertice europeo di giugno .

«L'operazione dovrebbe richiedere una vasta gamma di capacità aeree, marittime e terrestri. Queste potrebbero includere: intelligence, sorveglianza e ricognizione; squadre di imbarco; unità di pattuglia (aeree e marittime); interventi con forze speciali», si legge ancora nel documento. Il piano parla di possibili operazioni per distruggere i barconi «a terra». Ciò potrebbe includere «azioni lungo la costa, in porto o in rada».

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