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londra e il possibile divorzio dalla ue

Rischio «Brexit», Deutsche Bank prepara un piano per lasciare la City

LONDRA (Dal nostro corrispondente) - Brexit, dalle minacce ai fatti. Almeno a dar retta alle grandi manovre che Deutsche Bank avrebbe avviato, secondo le indiscrezioni raccolte dal Financial Times. La banca tedesca infatti avrebbe già avviato le procedure preliminari per trasferire fuori dalla City una parte delle sue attività.

Per il momento siamo solo alla fase esplorativa con un gruppo di lavoro incaricato di studiare le mosse da adottare in caso di uscita della Gran Bretagna dall’Unione europea, uno scenario che potrebbe farsi realtà prima del 2017, se David Cameron cedera' alla tentazione di anticipare il referendum al 2016. Molti nel suo partito e nelle fila dell'opposizione laburista lo incoraggiano ad accelerare per evitare tanta incertezza. Un’idea condivisa anche dal governatore Mark Carney.

Deutsche, che impiega 9mila persone nel distretto finanziario di Londra, è la prima banca a muovere passi concreti per misurarsi con l’ipotetico addio britannico alla Ue. Ma non la sola a preoccuparsi. Da un anno almeno si rincorrono gli altolà delle maggiori istituzioni finanziarie internazionali, esplicite nel suggerire a Downing Street che il divorzio da Bruxelles avrebbe ricadute gravi per i servizi finanziari del Paese, una quota chiave dell’economia nazionale. Per le grandi banche sarebbe impossibile utilizzare Londra come hub per le operazioni europee qualora l’uscita dall’Ue fosse traumatica.

I termini della trattativa con i partner in realtà sono essenziali per capire quali prospettive si aprono a Londra in caso di Brexit; ma, in attesa di comprendere in che direzione andranno, Deutsche immagina di fare i bagagli. Esercizio virtuale. Per ora.

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