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Grecia, il Fmi sospende il negoziato e attacca: hanno pensioni da…

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BUNDESBANK: AUMENTA RISCHIO DEFAULT

Grecia, il Fmi sospende il negoziato e attacca: hanno pensioni da tedeschi

«Le discussioni tecniche si sono fermate». Doccia gelata del Fondo monetario internazionale sulle attese di soluzione della crisi greca dopo che la Borsa di Atene ha corso tutto il giorno (+8,8%) mentre i mercati aperti hanno azzerato i guadagni: «Permangono delle distanze su molti aspetti chiave e non c'è stato alcun progresso per chiuderle: siamo ben lontani da un accordo», ha affermato il capo delle comunicazioni, Gerry Rice, durante l'incontro mensile con la stampa. Come ha più volte detto la direttrice del Fondo, Christine Lagarde, «il Fmi non abbandona mai i tavoli e restiamo pienamente impegnati e pronti a riprendere i negoziati. Ma in questo momento le discussioni tecniche si sono fermate - ha avvertito Rice - e la nostra squadra è rientrata a Washington da Bruxelles».

«Ci risulta che le autorità greche stanno discutendo a livello politico e che stanno preparando alcune nuove proposte. La palla è nel loro campo. Siamo pronti a riprendere le trattative ma al momento - ha aggiunto Rice - non ci sono date previste». Il Fondo nega che le sue posizioni siano diverse da quelle dei partner europei (Commissione Ue e Banca centrale europea). Gerry Rice ha ricordato che le proposte fatte la settimana scorsa alle autorità greche «erano congiunte». Rice però ha spiegato che «i conti devono tornare sul piano dei finanziamenti».

«Pensione media greca allo stesso livello della Germania»
Quanto al merito delle misure necessarie e riportare la Grecia su un sentiero sostenibile, il Fondo attacca Atene senza remore e getta ombre sui progressi del negoziato accreditati da fonti dell’Unione europea, anche ai più alti livelli. È la Grecia ad avere pretese «insostenibili» su pensioni e tasse, affermano a Washington. Questi capitoli rappresentano due dei «maggiori ostacoli» ad un accordo con in creditori internazionali, ha spiegato ancora. Rice ha contestato che le richieste del Fmi siano inique, anzi ha ribaltato del tutto la questione. «In Grecia pensioni e salari rappresentano il 18 per cento della spesa primaria. Non è possibile raggiungere gli obiettivi di bilancio di medio termine senza una riforma delle pensioni. E tutti riconoscono che lo schema pensionistico greco è insostenibile». Il sistema pensionistico ellenico «riceve trasferimenti annui pari al 10 per cento del Pil dallo Stato, a fronte di una media europea del 2,5 per cento. La pensione media greca è allo stesso livello che in Germania, ma si va in pensione sei anni prima e il Pil procapite - ha insistito l'esponente del Fmi - è la metà di quello tedesco». Rice ha voluto porre enfasi sul fatto fatto che le proposte di riforma del sistema pensionistico elaborate da Ue e Fmi avrebbero tutelato le pensioni delle fasce più vulnerabili.

E sulle tasse stessa storia. «La politica di aumentare aliquote già alte non è sostenibile. Quindi è cruciale allargare il prelievo e fin dall'inizio Fmi ha spinto per la riforma dell'Iva. La Grecia - ha detto Rice - ha uno dei maggiori gap nell'Ue su raccolta dell'Iva rispetto a quanto dovrebbe incassare. Ha una strutturazione molto complessa» di questa imposta e secondo il Fmi andrebbe rivista per ottenere entrate supplementari pari ad 1 punto di Pil.

Grecia come «una mucca su ghiaccio sottile»
«La mucca è stata per troppo tempo sul ghiaccio sottile, è ora di tirarla fuori dal ghiaccio». È la curiosa metafora che ha usato, in tedesco, il presidente della Commissione europea, Jean-Claude Juncker, arrivando al summit Ue-America latina oggi a Bruxelles, per descrivere la situazione degli interminabili negoziati fra la Grecia e i suoi creditori dell'Eurozona e dell'Fmi. Riferendo la frase, in inglese, durante il punto stampa quotidiano della Commissione europea, il portavoce capo dell'Esecutivo comunitario ha commentato: «Vi assicuro che in tedesco suona meglio». Juncker e il premier greco Alexis Tsipras si erano visti ieri a margine della prima giornata del vertice Ue-America Latina, dopo che Tsipras aveva incontrato ieri in tarda serata, sempre a Bruxelles, anche la cancelliera tedesca Angela Merkel e il presidente francese François Hollande. L'incontro trilaterale è stato solo interlocutorio e non ha prodotto la schiarita che si sperava per sbloccare il negoziato, ma solo i rituali commenti sull'atmosfera «costruttiva» e sulla volontà di continuare e «intensificare» il negoziato stesso. Più diretto il presidente del Consiglio europeo, il polacco Donald Tusk:«Non abbiamo bisogno di negoziati, ma di decisioni - ha avvertito - Il governo greco deve essere un po’ più realistico. Non c’è più tempo per giocare d'azzardo, il gioco è finito».

Incontro «amichevole» fra Juncker e Tsipras
Juncker ha comunque incontrato nuovamente Tsipras nel primo pomeriggio, per circa due ore. Il presidente della Commissione europea ha illustrato al premier greco «l'iter possibile con le tre istituzioni che potrebbe ancora consentire soluzioni reciprocamente accettabili in tempo utile». È quanto fa sapere la portavoce Mina Andreeva. «Il presidente Juncker - ha spiegato la portavoce - ha avuto un incontro importante, amichevole e costruttivo con il primo ministro Tsipras durato due ore». Al termine, si sono accordati per rimanere «in stretto contatto nei prossimi giorni».

Bundesbank: rischio default aumenta di giorno in giorno
«Il rischio di un default aumenta di giorno in giorno». È la preoccupazione espressa dal presidente della Bundesbank, il “falco” Jens Weidmann, mentre Atene continua le dure trattative con i creditori nella speranza di evitare un tale scenario. «C'è una forte determinazione per aiutare la Grecia - ha detto il numero uno della Buba - e i contribuenti di altri paesi della zona euro hanno già messo a disposizione ingenti fondi per sostenere l'inevitabile processo di aggiustamento». «Ma il tempo sta per scadere e il rischio di default aumenta di giorno in giorno», ha detto Weidmann in un discorso a Londra.

I sindacati greci: basta austerity. Ministero occupato
La situazione ad Atene intanto resta tesa. Decine di esponenti del sindacato Pame, legato al partito comunista, hanno occupato oggi il ministero delle Finanze. Sulla facciata dell'edificio, sulla centrale piazza Syntagma dove si trova anche il parlamento di Atene, è stato apposto un grande striscione con la scritta: «Stop austerity. Abbiamo pagato abbastanza». I sindacati greci premono sul governo perché non accetti ulteriori misure di austerità, mentre l'esecutivo di Alexis Tsipras è impegnato in stringenti trattative con i creditori internazionali. Anche il sindacato Adedy, dei dipendenti del settore pubblico, ha proclamato per questa sera una manifestazione ad Atene. «Il governo, con le sue proposte formulate nel corso del processo dei negoziati, ha dimostrato di non tener conto delle vere necessità dei lavoratori, dell'immenso esercito di disoccupati, giovani e pensionati», si legge in un comunicato di Adedy. Il Pame ha organizzato manifestazioni a Salonicco e in altre città.

Ad Atene riapre la tv pubblica
Due anni dopo la sua fulminea chiusura da parte del governo passato, ha riaperto in Grecia la radiotelevisione pubblica, Ert. Le trasmissioni sono ripartite alle sei di mattina con l'inno nazionale, a cui è seguito un programma informativo mattutino di quattro ore.
L'11 giugno del 2013, con una decisione clamorosa dell'allora premier Antonis Samaras, la televisione pubblica greca fu oscurata perché accusata di cattiva gestione e mancanza di trasparenza e, dalla sera alla mattina, furono licenziati tutti i 2.600 lavoratori. Dopo alcuni mesi fu creato un nuovo ente pubblico con organico e programmazione ridotta, chiamata Nerit.
A partire da oggi potranno ritornare al lavoro circa 1.600 lavoratori che, quando licenziati, avevano contratti a tempo indeterminato. La sinistra radicale di Alexs Tsipras, arrivata al potere nel gennaio scorso, aveva promesso di riaprire la Ert, la cui chiusura aveva provocato un'ondata di opposizione popolare. Dopo la chiusura, gli impiegati licenziati avevano continuato a fare un programmazione giornaliera autogestita dalla piattaforma digitale ERt Open. In serata sono previsti una festa e un concerto nei giardini della sede della Ert ad Atene, in cui si esibiranno artisti greci di successo come Thanos Mikrutsikos, Yorgos Andreu y Eleni Tsaligopulu.

S&P: senza accordo default nel giro di 12 mesi
Non solo i creditori ma anche Standard&Poors mette pressione sulla Grecia, declassandola a CCC da CCC+, con outlook negativo, e avvertendola che senza un accordo farà default nel giro di 12 mesi. Ma anche con un accordo sarà salva solo per qualche mese, perché l'intesa “non coprirà gli obblighi sul debito al di là di settembre”.


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