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Atene-Ue, negoziato fallito. per un accordo tutto rimandato…

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la crisi greca

Atene-Ue, negoziato fallito. per un accordo tutto rimandato all’Eurogruppo

«Sebbene qualche progresso sia stato fatto, il negoziato non è riuscito, poiché resta una significativa distanza tra i piani delle autorità greche e le richieste di Commissione, Bce e Fmi», così la portavoce dell’esecutivo Ue Annika Breidthardt. «Ulteriori discussioni - dice - dovranno trovare spazio all'Eurogruppo». «Il presidente Juncker - ha proseguito - resta convinto che con maggiori sforzi sulle riforme da parte della Grecia e volontà politica da parte di tutti, una soluzione può ancora essere trovata prima della fine del mese».

BRUXELLES - Dopo una settimana concitata e nervosa, fatta di ultimatum e ricatti, sono ripresi ieri qui a Bruxelles i colloqui della Grecia con i rappresentanti dei creditori internazionali. Il tentativo disperato è di trovare un'intesa tecnica sull'esborso di nuovi prestiti al Paese in crisi finanziaria che possa essere presentata ai ministri delle Finanze della zona euro giovedì in Lussemburgo. Ieri il clima oscillava nervosamente tra pessimismo e ottimismo.

Una delegazione greca è appena arrivata a Bruxelles per nuovi colloqui, pronta a un compromesso difficile, secondo le parole del premier Alexis Tsipras. Dei negoziatori fa parte il vice premier Yannis Dragasakis. Secondo le informazioni raccolte qui a Bruxelles, in un primo tempo i creditori saranno rappresentati solo dalla Commissione europea. Banca centrale europea e Fondo monetario internazionale si associeranno quando si tratterà di valutare le proposte greche.

In un comunicato ieri, il governo greco ha citato il premier Tsipras: «Se giungiamo a un accordo sostenibile, e anche se il compromesso è difficile, siamo pronti ad accettare la sfida poiché il nostro criterio è l'uscita dalla crisi e la fine della sottomissione ai memorandum». Sempre secondo il primo ministro, «se l'Europa vuole la divisione e la sottomissione, siamo pronti a rifiutare, a dire un grande no pur di difendere la dignità del popolo e la sovranità nazionale».

A leggere il comunicato del governo così come una intervista del portavoce dell'esecutivo Gabriel Sakellaridis al giornale Agora, Tsipras intende sì venire incontro alle richieste dei creditori pur di ottenere nuovi aiuti, ma chiedendo in cambio un alleggerimento del debito. Sakellaridis ha precisato che la Grecia punta «a una soluzione che comprenda una riduzione del debito, attivi primari di bilancio bassi, nessun nuovo taglio nelle pensioni e i salari, così come misure per la ripresa economica».

Lo stesso era emerso in un documento del governo circolato due giorni fa su Internet (si veda Il Sole/24 Ore di ieri). L'idea di una ristrutturazione non piacerà a molti Paesi. Tuttavia, nel novembre 2012, l'Eurogruppo aveva aperto la porta a questa possibilità, una volta raggiunto un avanzo primario (come nel 2014). È possibile un accordo che preveda un certo numero di riforme in cambio di un alleggerimento del debito, che ormai è pari a circa il 180% del prodotto interno lordo?

Ieri sera non c'era conferma che questa strada fosse perseguibile. Si potrebbe anche pensare che le stesse dichiarazioni greche siano solo a uso e consumo interno, in un contesto di gravi divisioni politiche. Intanto, alti responsabili comunitari offrivano sempre ieri punti di vista diametralmente opposti. Mentre uno esprimeva cautela sull'esito delle nuove discussioni, un altro si diceva ottimista: «Stiamo lavorando bene (…) un accordo è ben possibile la settimana prossima».

Secondo le ultime informazioni di stampa greca, il governo Tsipras potrebbe proporre un avanzo primario dello 0,9% del Pil nel 2015, rispetto a una proposta precedente dello 0,75% e una richiesta dei creditori dell'1,0% del Pil. Nodi da risolvere sono anche la riforma pensionistica e la revisione del diritto del lavoro. Dal Lussemburgo, il presidente della Commissione Jean-Claude Juncker ha spiegato all'agenzia di stampa Dpa: il premier Tsipras «sa che la situazione è arrivata a un punto critico».

L'ex premier lussemburghese ha poi aggiunto che colloqui «al più alto livello tecnico» proseguiranno anche oggi. Da un accordo dipendono nuovi aiuti per 7,2 miliardi di euro, proprio mentre entro fine mese la Grecia deve rimborsare 1,53 miliardi di euro al Fondo monetario internazionale. Proprio il Fondo risulta sempre essere l'istituzione creditizia più combattiva. Secondo fonti di stampa tedesche, avrebbe rifiutato negli ultimi giorni una proposta di accordo messa a punto dalla Commissione.

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