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dieci voli per evacuare gli inglesi

Tunisia, scatta l’evacuazione dei turisti dopo l’attentato in spiaggia. Il governo di Tunisi schiera l’esercito

Tunisia il giorno dopo. Il Paese mediterraneo si trova a dover affrontare la prevedibile fuga dei turisti stranieri e il gravissimo colpo che questa può portare all’economia del Paese: già dopo l'attacco al museo Bardo di Tunisi dello scorso mese di marzo, il settore strategico del turismo tunisino aveva registrato un calo del 25,7% su base annua nel numero dei turisti, in un settore che rappresenta circa il 7% del Prodotto interno lordo della Tunisia.

Infatti, il premier tunisino Habib Essid ha annunciato una serie di misure che il suo governo intende prendere dopo l'attacco terroristico di ieri, costato la vita, secondo gli ultimi aggiornamenti, a 39 persone, di cui 34 turisti stranieri e cinque cittadini tunisini. Oltre alla conferma della chiusura, entro una settimana, di 80 moschee non controllate dallo stato e considerate fonti di propaganda eversiva e di incitamento alla violenza, viene annunciata l'apertura di un'inchiesta per «determinare le responsabilità» dell'attacco. Saranno inoltre prese «le misure necessarie» contro «tutti i partiti e le associazioni che violano la costituzione». Verranno inoltre riviste le leggi sui finanziamenti alle associazioni con controllo statale. Sul piano militare, si farà ricorso ai riservisti per rafforzare le forze di sicurezza, e le zone montuose che possono servire come rifugio ai terroristi verranno dichiarate «zone militari chiuse». È stato poi annunciato un aumento delle operazioni di polizia, con irruzioni e perquisizioni volte a smantellare le cellule terroristiche in tutto il territorio. La sicurezza delle zone turistiche verrà ulteriormente elevata con l'istituzione di pattuglie armate all'esterno e all'interno dei resort. A settembre sarà organizzato un convegno nazionale sul terrorismo, e verrà istituito un sistema di incentivi finanziari per aiutare le forze dell'ordine a raccogliere informazioni contro le cellule terroristiche.

La nazionalità delle vittime
Non è stata ancora accertata la nazionalità di tutte le vittime dell'azione rivendicata dallo Stato islamico. Il ministero dell'Interno tunisino ha diramato un primo elenco che comprende cinque tunisini, cinque tedeschi, quattro britannici, tre francesi e un belga. Secondo fonti ospedaliere, fra le vittime vi sarebbero anche cittadini polacchi e cechi. L'Irlanda ha confermato la presenza di una propria cittadina tra i morti. L'Unità di crisi della Farnesina sta verificando l'eventuale presenza di italiani, che attualmente non sembrano essere coinvolti nella strage. Ma i controlli stanno continuando, in collegamento con la nostra ambasciata.

I rimpatri
Nel frattempo, il tour operator Thomson ha annunciato oggi l'invio di dieci aerei in Tunisia per il rimpatrio di circa 2.500 turisti britannici dopo l'attentato di ieri a un resort di Sousse, rivendicato dall'Isis, che ha fatto almeno 38 vittime. Il Foreign Office ha annunciato questa mattina che il numero dei britannici rimasti uccisi nell'attentato è di cinque. Ma il ministro degli Esteri Philip Hammond ha avvertito ieri che il bilancio è provvisorio e potrebbe aggravarsi nelle prossime ore.

«Thomson e First Choice possono confermare che il Riu Imperial Marhaba e il Riu Bellevue», i due hotel attaccati ieri, «fanno parte delle destinazioni proposte. Alcuni dei nostri clienti sono stati uccisi o feriti», si legge in un comunicato del tour operator.
«In ragione di questa terribile tragedia, Thomson e First Choice rimpatriano tutti i clienti di Port el Kantaoui e Sousse. Dieci voli di Thomson Airways partono per la Tunisia per rimpatriare circa 2.500 clienti», ha aggiunto il tour operator nella nota, spiegando di avere «annullato tutti i soggiorni Thomson e First Choice previsti la settimana prossima».

Ritrovato il cellulare di uno degli attentatori
Sul fronte delle indagini, è stato ritrovato il telefono cellulare gettato in mare da Seifeddine Rezgui, uno degli autori dell'attentato terroristico. Testimoni oculari avevano detto ieri che il terrorista aveva fatto una telefonata e poi gettato il suo cellulare in mare prima di dar luogo all'attacco. Le autorità sperano di ricavarne informazioni utili a chiarire gli aspetti dell'accaduto.

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