Alla vigilia del referendum, il ministro delle Finanze greco Yanis Varoufakis ha accusato i creditori internazionali di Atene di «terrorismo» e di puntare a una vittoria del «sì» per «umiliare i greci».
«Quello che stanno facendo con la Grecia ha un nome: terrorismo - ha detto Varoufakis in un'intervista al quotidiano spagnolo El Mundo - perché ci hanno costretto a chiudere le banche? Per instillare la paura nella gente. E quando si diffonde il terrore, questo si chiama terrorismo. Ma confido sul fatto che la paura non vinca».
Tuttavia, ha proseguito, «quale che sia il risultato del referendum, lunedì ci sarà un accordo, di questo sono assolutamente sicuro», perché «l'Europa ha bisogno di un accordo, la Grecia ha bisogno di un accordo e raggiungeremo un accordo». Qualora dovesse vincere il `sì´, Atene avrà «un accordo non solo cattivo, ma assolutamente nefasto. Nefasto perché insostenibile». Se invece dovesse vincere il `no´, il premier greco Alexis Tsipras potrà proseguire il negoziato per arrivare a «accordo migliore, ma non fraintendetemi», ha ammonito Varoufakis: «Se vince il `no´, non avremo un accordo fantastico per niente, ma possiamo arrivare a qualcosa che non è così cattivo come quello che ci propongono».
Varoufakis ha ribadito che in caso di una vittoria del `sì´, auspicata da Bruxelles e dalla troika «per poter umiliare i greci», lui si dimetterà perchè «non voglio mettere la mia firma su su accordo che sono convinto sia un male per la Grecia e un male per l'Europa. Non sarò complice di questo, no».
Il ministro greco ha anche accusato i creditori di voler fare della «Grecia è un esempio per gli altri» nel momento in cui in Spagna il partito della sinistra radicale, Podemos, alleato di Syriza, sta conquistando forza in vista delle prossime elezioni: «Credo che in tutta Europa servano partiti come Syriza e Podemos, partiti critici verso il sistema ma al tempo stesso europeisti e democratici. Quelli che ci odiano ci vogliono dipingere come anti-europei, ma non è vero, non lo siamo».
Il ministro: Calunnie le notizie sui prelievi forzosi
Varoufakis ha bollato come «calunnie» l'articolo pubblicato oggi dal Financial Times in cui si afferma che i risparmiatori greci potrebbero perdere il 30% dei loro depositi per salvare le banche.
Varoufakis ha scritto sul proprio account Twitter che l'articolo del Financial Times «è una calunnia che il direttore dell'Associazione delle banche greche ha smentito questa mattina». Secondo il quotidiano della City, che cita banchieri e imprenditori anonimi, le banche greche starebbero mettendo a punto piani di emergenza che prevedono un prelievo del 30% su conti bancari superiori agli 8.000 euro.
«Farebbe parte di una completa ristrutturazione del settore bancario, una volta ripreso il programma di aiuti per la Grecia», ha detto una delle fonti citate dal Financial Times.
La maggior parte delle banche greche sono chiuse da lunedì scorso. Domani i greci saranno chiamati alle urne per il referendum sulle nuove misure di austerità previste dai creditori internazionali.
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