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banche chiuse fino a domani

Tsipras parla con Merkel: domani nuova proposta al summit Ue. Fmi: pronti ad assistere Atene

Nell’intricata vicenda greca, all’indomani del referendum interviene il Fmi. A parlare è il direttore generale Christine, che, in una nota scritta diffusa dal quartier generale del Fondo a Washington, dice: «L'Fmi ha preso atto del referendum che si è tenuto ieri in Grecia. Stiamo monitorando la situazione molto da vicino e siamo pronti ad assistere la Grecia se ci verrà chiesto di farlo».

Tecnicamente la Grecia non può al momento accedere ai finanziamenti del Fmi a causa del mancato pagamento di 1,6 miliardi di dollari. Un mancato pagamento con il quale la Grecia è in arretrato e che fa può far scattare una serie di notifiche e procedure che potrebbero culminare nella perdita dei diritti di voto della Grecia nel Fmi o, nel caso più estremo, nella sua uscita dall'istituto di Washington. La conseguenza più importante del mancato pagamento è comunque simbolica. A fare default con il Fondo sono stati finora solo paesi in via di sviluppo: gli 1,6 miliardi di euro della Grecia sono il mancato pagamento maggiore da parte di un paese membro del Fmi. Simbolico è anche il fatto che la Grecia è entrata nel Fondo nel 1945 ed è stato uno dei suoi membri fondatori.

«La Grecia è un paese della zona euro. Tocca alla Grecia rimanerci», ha dichiarato questa mattina il portavoce del governo tedesco Steffen Seibert assicurando che «la porta rimane aperta». La Germania è pronta a nuovi colloqui con Atene, ma l'avvio dipende dalle nuove riforme che saranno proposte, ha aggiunto. Il governo della Germania ha affermato di rispettare il voto espresso dai greci al referendum sul piano di aiuti europeo, e che la porta delle trattative resta aperta.

Tuttavia il portavoce della cancelliera Angela Merkel ha anche avvertito che “allo stato attuale non vi sono le condizioni per avviare una trattative su un nuovo programma di aiuti”. La questione dipenderà dalle nuove proposte che giungeranno da Atene e che la Grecia e' un paese membro dell'euro, ma che ora sta al suo governo assicurare che resti tale. “Il taglio del debito per noi non è un tema”, lo ha ribadito Martin Jaeger, portavoce del ministro delle Finanze tedesco Wolfgang Schaeuble, sostenendo che la posizione della Germania non è cambiata.

Secondo quanto scrive Bloomberg il premier greco Alexis Tsipras ha avuto un colloquio telefonico con la cancelliera tedesca Angela Merkel. In questa occasione Tsipras ha concordato con Merkel che presenterà al summit Ue di domani una proposta greca su possibili aiuti ad Atene.

Incontro Hollande-Merkel
Il presidente francese Francois Hollande e la cancelliera tedesca Angela Merkel faranno una dichiarazione alla stampa oggi alle 19.15, stando al programma diffuso dall'Eliseo. L'incontro tra i due leader, annunciato ieri per discutere delle «conseguenze del referendum» con cui la Grecia ha respinto le proposte dei creditori internazionali, inizierà alle 18.

Tsipras chiama Draghi
Il premier della Grecia Alexis Tsipras ha avuto una conversazione telefonica anche con il presidente della Bce Mario Draghi, all'indomani del voto contrario a larga maggioranza al referendum sul piano di aiuti proposto dall'Ue. Lo hanno riferito fonti del governo ellenico. Questo mentre in attesa di una ipotetica partenza di negoziati per un nuovo programma di aiuti, la Bce rappresenta praticamente l'unico canale per l'approvvigionamento di liquidità per il sistema ellenico. Soprattutto la Bce dovrà decidere il da farsi sul meccanismo di finanziamento di emergenza Ela che lascia disponibile per le banche greche. Se la Bce manterrà stabile il livello di liquidità di emergenza (come invocato da tutti i partiti greci e prima di tutto dal premier Tsipras), il limite di prelievo giornaliero agli sportelli automatici sarà mantenuto almeno fino a venerdì 10. Il governo greco, intanto, prevede di estendere la chiusura delle banche anche domani e mercoledì.

I vincoli Ue alla ristrutturazione greca
Anche da Francoforte gettano acqua sul fuoco Christian Noyer, Governatore della Banca di Francia e consigliere della Bce, in un incontro con la stampa a Parigi ha detto che il debito della Grecia con la Bce “non puo' essere ristrutturato” perche' si tratterebbe di “finanziamento monetario”, una prassi esplicitamente vietata dai Trattati europei. Noyer ha risposto alle domande della stampa sulle riflessioni, emerse in Grecia, ma anche in Francia, dopo il 'no' dei cittadini greci al pacchetto di misure proposto dai creditori internazionali, che favoriscono l'inserimento di una ristrutturazione del debito greco nel nuovo piano di aiuti. Noyer ha anche detto che, per ora, la Bce non ha preso alcuna decisione sui fondi di emergenza erogati attraverso lo sportello Ela alla Banca centrale greca, il cui tetto e' congelato da qualche settimana a 89 miliardi.

Secondo il vicepresidente della Commissione Valdis Dombrovskis: “La stabilità dell'eurozona non è in discussione. Abbiamo tutti gli strumenti per garantire la stabilità finanziaria dell'area euro e le autorità sono pronte e usare tutti gli strumenti per prevenire la diffusione di instabilità. Siamo in grado e vogliamo difendere la stabilità», ha concluso.

La mossa di Putin
Nel frattempo il presidente russo Vladimir Putin ha chiesto un colloquio «immediato» con il premier greco Alexis Tsipras, che ha interrotto l'incontro con i leader dei partiti politici greci attualmente in corso nella sede del governo per un colloquio telefonico con Putin. Lo ha annunciato la tv greca. Putin ha espresso il suo “sostegno al popolo greco” a fronte delle “difficolta' da superare”. Nel corso del colloquio, secondo quanto rende noto il Cremlino, i due leader hanno discusso dell'esito del referendum e degli “ulteriori sviluppi della cooperazione” fra i due paesi.

Secondo quanto riferisce il Guardian, al colloquio telefonico tra i due leader avrebbe preso parte anche il ministro dell'Energia greco Panagiotis Lafazanis, che ha stretti legami con Mosca e guida l'ala radicale di Syriza. La conferma del colloquio è giunta anche dal Cremlino, secondo quanto riporta l'agenzia Interfax.

Il portavoce del Cremlino Dmitry Peskov aveva detto che se la Grecia vuole aiuto alla Russia, lo deve chiedere. La Russia si limita ad auspicare che la Grecia raggiunga «al più presto» i compromessi «necessari» con i suoi creditori e prenda decisioni «che consentiranno stabilità economica e sociale». Peskov ribadisce che da Atene non è arrivata a Mosca nessuna richiesta di assistenza finanziaria e che la questione non è mai emersa nei diversi contatti bilaterali. La Russia, ha aggiunto, rispetta il risultato del referendum, ma questioni legate alla crisi greca non sono nell'agenda dei temi che il vertice dei vertici Brics e Sco (Organizzazione di Shangai per la cooperazione), a Ufa nei prossimi giorni, anche se non si esclude che siano sollevati durante i lavori.

L’intervento della Casa Bianca
Nella vicenda interviene anche il portavoce di Barack Obama, Josh Earnest: “Nonostante le differenze, c'è un interesse collettivo” a un compromesso, un pacchetto di riforme e crescita, che consenta alla Grecia di restare nell'area euro.

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