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Tunisia, Londra ai cittadini britannici: «Lasciate il…

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«warning» del foreign office

Tunisia, Londra ai cittadini britannici: «Lasciate il Paese»

Il Foreign Office ha rivolto un avvertimento a tutti i cittadini della Gran Bretagna presenti in Tunisia affinché lascino il Paese, teatro di un recente attentato sanguinoso che ha colpito soprattutto britannici. «Un altro attacco terroristico è altamente probabile», si legge nel “warning” emesso dal ministero degli Esteri di Londra a lasciare senza indugi il Paese nordafricano se non trattenuti da ragioni d'assoluta necessità.

Risale al 26 giugno scorso, primo venerdì del Ramadan, l'attentato più grave sulla spiaggia di fronte a due hotel a Sousse , nel golfo di Hammamet in Tunisia: 38 morti e 36 feriti, alcuni gravi, in buona parte stranieri. Tre mesi prima, c’era stato il massacro del museo del Bardo a Tunisi, il 18 marzo, che aveva registrato 24 morti, tra cui 4 italiani, e 45 feriti.

Al momento, secondo la Bbc, ci sono circa 3000 turisti britannici in Tunisia, che non avevano cancellato le loro vacanze a dispetto delle paure, oltre a poche centinaia di residenti. La decisione di Tunisi di sigillare la frontiera del Paese con la caotica Libia del dopo-Gheddafi, appena annunciata, non è evidentemente ritenuta una garanzia sufficiente a Londra. Un attacco che ha colpito al cuore la vitale industria del turismo tunisina. Tanto che ieri il primo ministro Habib Essid era andato in tv per cercare di rassicurare il mondo - anche con l'illusione di un muro in grado di fermare una minaccia che in realta' appare anche interna - sulla determinazione del suo governo a contrastare «i gruppi terroristici e criminali che hanno in programma altri attentati con il fine di paralizzare l'economia del Paese». Parole che tuttavia erano parse al contempo un'evidente ammissione del pericolo, sullo sfondo di quella che lo stesso premier ammette essere una situazione eccezionale: «Non avremmo decretato lo stato di emergenza se non fossimo stati in questa situazione». Il «vallo di Essid» sul confine libico, in ogni modo, verrà costruito dall'esercito di Tunisi e sarà completato entro la fine del 2015, lungo un percorso di 160 chilometri, confermano le autorità tunisine. Ma se è dubbio che questa ennesima barriera possa fermare i guerrieri dell'odio - qaedisti o dell'Isis che siano - è certo che non riuscirà, da sola, a trattenere in Tunisia i turisti occidentali.

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