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Tunisia, attentato al Bardo: per la procura di Milano Touil era in…

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il marocchino è stato arrestato due giorni fa

Tunisia, attentato al Bardo: per la procura di Milano Touil era in Italia il giorno della strage

Abdelmajid Touil, il marocchino arrestato due giorni fa per l'attentato al Museo del Bardo di Tunisi, sarebbe stato in Italia sia nel giorno della strage che in quelli precedenti e successivi. È quanto è stato accertato dalla Procura di Milano in base ai registri della scuola frequentata da Touil e alle testimonianze dei docenti. Sembrano, dunque, esserci pochi dubbi, ormai, sulla presenza Abdel Majid Touil in Italia il 18 marzo scorso, giorno della strage terroristica al museo Bardo di Tunisi.

Ieri sequestrati i registri della scuola
Ieri, sono stati sequestrati i registri della scuola di italiano che il giovane marocchino frequenta due volta alla settimana a Trezzano sul Naviglio, vicino a Milano. Dai documenti risultata Touil fosse in classe il giorno dell'attentato e a sostegno di ciò ci sono anche le testimonianze degli insegnanti del `Centro provinciale per l'istruzione degli adulti Maestro A. Manzi´.

È accusato da Tunisi di omicidio volontario e partecipazione ad attività terroristica internazionale
L’uomo è stato arrestato in base a un mandato di cattura internazionale delle autorità tunisine. Dalla richiesta di arresto tunisina si evincono, per il momento, soltanto i titoli di reato di cui è accusato Touil, tra cui l'omicidio volontario e la partecipazione ad attività terroristica internazionale. Nulla viene invece detto sulle fonti di prova che dovrebbero corroborare l'accusa. Non è chiaro neppure se a Touil venga contestato il ruolo di esecutore dell'attentato oppure un supporto logistico, ipotesi, quest'ultima, compatibile con la sua presenza in Italia il giorno della strage.

Approfondimenti dei pm sulle accuse tunisine
Si indaga per capire se Touil possa aver avuto un altro ruolo nella pianificazione e nella progettazione del blitz rivendicato dall'Isis. Gli approfondimenti dei pm milanesi - che poi trasmetteranno gli atti alla Procura di Roma che indaga sulla strage nella quale sono morti anche quattro italiani - proseguono con l'ascolto di numerose persone informate sui fatti e con l'analisi dei tabulati telefonici. Anche per ricostruire i movimenti del marocchino tra l'arrivo in Italia su un barcone lo scorso febbraio e l'arresto di due giorni fa. Iprimi atti d'indagine degli inquirenti milanesi smentirebbero le ricostruzioni fornite dai media tunisini, secondo i quali il 18 marzo il marocchino non solo sarebbe stato a Tunisi, ma avrebbe anche incontrato i due terroristi poi uccisi dalle forze speciali al museo e con loro si sarebbe diretto verso il Bardo.

Domani prima udienza per la procedura di estradizione
Quanto all'identità del ragazzo, gli investigatori sono in attesa di comparare le impronte prese al momento dell'arresto con quelle eventualmente in possesso delle autorità marocchine e tunisine. Domani è in programma, davanti ai giudici della V Corte d'appello di Milano, la prima udienza per la procedura di estradizione.

Il sindaco di Trezzano a Radio 24: era in Italia
Una precisazione sul fatto che Abdel Majid Touil, il marocchino arrestato in Italia e accusato della strage in Tunisia, era a Trezzano sul Naviglio arriva dal sindaco di Trezzano sul Naviglio, Fabio Bottero, ai microfoni di Radio 24 (ascolta l’intervista). «Le lezioni che frequentava Abdel Majid Touil si tengono il lunedì e il giovedì, mentre il giorno dell'attentato al Bardo a Tunisi, il 18 marzo, era un mercoledì». Touil, ha proseguito il sindaco, «frequentava il centro provinciale per l'istruzione degli adulti, che ha una sede anche a Trezzano - ha detto Bottero - e sia lunedì 16 e che giovedì 19 marzo risulta presente, stando ai registri. Queste informazioni le ho passate agli organi competenti che indagheranno». Ma Touil avrebbe potuto compiere l'attentato a Tunisi e tornare subito in Italia? «Le lezioni si tengono alla mattina e al pomeriggio. Non era certamente un corso serale», ha risposto il sindaco. «Mi sono chiesto come abbia potuto iscriversi a un corso pur avendo un decreto di espulsione. Mi è stato spiegato che è stato fatto un test di ingresso il 6 marzo in cui è stata valutata la persona ma non sono stati chiesti documenti. È normale? Sinceramente non sono entrato in questi particolari, ieri ci siamo solo premurati di recuperare il registro».

L’insegnante: il 16 e il 19 era in classe
«Il 16 e il 19 marzo il ragazzo era in classe”, ha raccontato Flavia Caimi, docente dell'istituto R. Franceschi di Trezzano sul Naviglio (Milano), dove Touil frequentava un corso di italiano. E riscontri sul punto sono arrivati anche da diversi testimoni, non solo da amici e familiari del giovane. Ci sono anche i quaderni che il marocchino avrebbe usato anche quel giorno e i registri della scuola con le sue firme. Tutto materiale sequestrato dagli investigatori.

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