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Primo raid Usa sulla Siria, i caccia partiti dal Sud della Turchia

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medio oriente e lotta al terrorismo

Primo raid Usa sulla Siria, i caccia partiti dal Sud della Turchia

Cacciabombardieri Usa hanno compiuto per la prima volta un raid aereo «letale» sul Nord della Siria decollando da una base nel Sud della Turchia. Lo ha riferito la Cnn citando due fonti diverse della Difesa statunitense. Poco prima, il ministro degli esteri turco Mevlut Cavusoglu aveva affermato che Turchia e Stati Uniti «hanno fatto progressi» riguardo all'uso della base militare turca di Incirlik da parte degli aerei Usa e che «gli aerei americani stanno cominciando ad arrivare». Presto, ha aggiunto, «lanceremo una completa lotta contro Daesh», l'acronimo arabo per Stato islamico.

I colloqui fra Washington e Mosca, per ora niente accordo
Sarà da vedere che tipo di reazione avrà la Russia, in genere molto sensibile sul tema Siriam, Paese dove è attiva la più importante base navale di Mosca nel Mediterraneo. Russia e Stati Uniti, per il momento, non sono riusciti a concordare un approccio comune per il contrasto all’organizzazione terroristica nota come Stato Islamico, ha detto il ministro degli esteri russo Sergei Lavrov in una intervista alla televisione russa dalla Malaysia, dove a margine del vertice Asean ha incontrato oggi, per la seconda volta questa settimana dopo la trilaterale di Doha anche con il ministro saudita Adel al-Jubeir, il segretario di stato americano John Kerry.

«Siamo tutti d'accordo nel dire che lo stato islamico rappresenta una minaccia comune. Siamo d'accordo nel dire che abbiamo bisogno di lanciare il prima possibile e nel modo più efficace sforzi congiunti per combattere questo fenomeno», ha spiegato. «Per il momento non abbiamo un approccio comune sulle modalità con cui farlo data la situazione di stallo fra le diverse parti sul terreno, incluse le unità armate dell'opposizione siriana», ha aggiunto precisando di aver deciso con Kerry che in ogni caso Stati Uniti e Russia continueranno a lavorare per cercare una definizione comune per la lotta all'Isis.

Lavrov, che ha confermato come la formazione di «un ampio fronte contro il terrorismo» sia stato uno dei temi principali anche dell'incontro con Kerry e Jubeir, sostiene che in seguito dell'avanzata dall'Is, anche i gruppi anti Assad devono unirsi alle forze siriane per contrastare il nemico comune.

Nuova iniziativa di Teheran
Intanto, in una dichiarazione alla tv di Stato iraniana, il vice ministro degli Esteri di Teheran per gli affari mediorientali e africani, Amir Abdellahian, ha annunciato che il capo della diplomazia Mohammed Javad Zarif effettuerà presto «un nuovo tour» nella regione per illustrare ai Paesi vicini «i dettagli della nuova iniziativa» di Teheran per porre fine alla crisi siriana, come riferiscono i media ufficiali iraniani.

Il programma del tour di Zarif che verrà reso noto di seguito, secondo l'agenzia semiufficiale Farsnews comprenderà sicuramente il Kuwait, il QAtar e l'Iraq. Interpellato sulla strategia regionale dell'Iran, l'alto funzionario ha affermato che il suo Paese «ha sempre creduto che le crisi regionali compresi quelli in Yemen, Bahrain, Siria e Egitto possono essere risolte solamente in modo politico».

«La Repubblica Islamica - ha proseguito - sia rispetto alla questione siriana che rispetto all'aggressione militare e l'errore strategico saudita di attaccare lo Yemen aveva proposto soluzioni politiche ed è naturale che queste soluzioni devono essere aggiornate e modificate vista la fase attuale».

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