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Migranti, ecco il piano Juncker per ridistribuire 120mila profughi

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L’emergenza PROFUGHI

Migranti, ecco il piano Juncker per ridistribuire 120mila profughi

STRASBURGO - Il presidente della Commissione europea Jean-Claude Juncker ha esortato questa mattina i Paesi dell'Unione a cooperare maggiormente tra loro, soprattutto per meglio affrontare i flussi migratori alle frontiere orientali e meridionali. In un atteso discorso dinanzi al Parlamento europeo sullo Stato dell'Unione, Juncker ha annunciato che entro fine anno l'esecutivo comunitario presenterà una riforma di Frontex per trasformare l'agenzia in un vero e proprio corpo europeo di controllo delle frontiere terrestre e marittime.

«La nostra unione manca di Europa. La nostra Europa manca di unione», ha detto l'ex premier lussemburghese qui a Strasburgo in un momento particolarmente delicato nella storia della comunità europea. I Ventotto sono divisi su molti fronti. I nodi sono la crescita economica, lo sconquasso greco, l'emergenza immigrazione, la crisi finanziaria, l'elevata disoccupazione. La Commissione ha colto l'occasione per presentare un piano d'emergenza con cui redistribuire in 24 mesi 120mila profughi arrivati in Ungheria, Italia e Grecia.

Nel suo discorso, Juncker non è entrato nei dettagli già noti del nuovo pacchetto di misure per meglio far fronte agli arrivi di rifugiati alle frontiere europee. Si è limitato a ricordarne le grandi linee: oltre alla redistribuzione per quote obbligatorie di 120mila profughi, Bruxelles vuole creare un fondo di 1,8 miliardi di euro con cui aiutare i paesi africani da cui giungono molti migranti; precisare la lista di paesi sicuri i cui cittadini non potranno chiedere asilo in Europa; proporre un meccanismo permanente di accoglienza dei rifugiati.

Alcuni paesi - soprattutto dell'Est - non vogliono sentire parlare di quote obbligatorie, tanto che la prossima riunione dei ministri degli Interni lunedi 14 settembre si prospetta difficile. Parlando quasi una ora e mezza, Juncker ha tentato del suo meglio per ricordare ai governi nazionali che non c'è paese europeo che non abbia sofferto di guerre e dittature, e non abbia avuto la sua parte di profughi e migranti. «L'inverno è vicino. Vogliamo continuare che le persone dormino nelle stazioni e sulle spiaggie?».
In particolare, Juncker ha annunciato che la sua Commissione presenterà entro la fine dell'anno una ambiziosa proposta di riforma di Frontex, per trasformare l'agenzia europea, oggi impegnata nel coordinamento delle autorità nazionali, in un vero e proprio corpo di guardie di frontiera. Non sarà facile. Molti paesi vogliono continuare ad avere piena sovranità sui loro confini. Altri non vogliono impegnarsi in progetti troppo costosi.
«Il fatto che migliaia di persone vogliano trasferirsi in Europa per fuggire alla guerra e alla dittatura non è un fenomeno di cui avere paura, ma di cui andare orgogliosi», ha aggiunto Juncker in un discorso interrotto spesso da applausi, ma anche dalle proteste dei deputati più nazionalisti. A un certo punto, rispondendo alle grida provenienti dai banchi dei partiti più radicali, il presidente della Commissione europea ha pregato loro di stare in silenzio, definendo il loro intervento “immeritevole” di attenzione.

Rivolgendosi al deputato nazionalista ed euroscettico inglese Nigel Farage, Juncker ha detto: «L'unica qualità che abbiamo in comune è che siamo entrambi essere umani». Durante il dibattito, un deputato italiano, Gianluca Buonanno della Lega Nord, ha preso in giro la cancelliera tedesca, infilandosi sul viso una maschera con le sembianze di Angela Merkel, a cui viene rimproverato di accogliere in queste settimane migliaia di rifugiati provenienti dalla Siria o dall'Afghanistan.
Infine, su altri fronti, il presidente della Commissione è tornato sulle grandi linee della riforma della zona euro, che egli stesso ha presentato in giugno. Il negoziato tra i Ventotto sulle misure meno controverse inizierà a breve. Dicendosi preoccupato dalla disunione europea, Juncker si è detto certo che nel lungo termine l'unione monetaria avrà bisogno di un Tesoro europeo, e in questo senso ha spiegato che l'embrione di questo Tesoro è l'attuale Meccanismo europeo di Stabilità (Esm).

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