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Ungheria, un vagone con filo spinato blocca il confine con la Serbia. Da domani scattano gli arresti

  • –di Si.Spe.

In Europa tornano le frontiere. Di fronte all'afflusso massiccio di migranti, aumentano i Paesi che decidono di sospendere Shengen e ripristinare “temporaneamente” i controlli ai confini. Germania, Austria, Slovacchia, Polonia, Olanda hanno annunciato imminenti controlli alle frontiere. Ed anche la Francia dichiara di voler fare altrettanto al confine con l’Italia.

Mentre l'Ungheria - dopo aver completato il muro anti-migranti al confine con la Serbia fortemente voluto dal premier Viktor Orban - a partire dalla mezzanotte fa entrare in vigore la legge che punisce con l'arresto chiunque entri illegalmente nel Paese. Un vagone merci con sette rotoli di filo spinato è stato piazzato dalla polizia ungherese su un binario a Roszke per colmare il buco nella barriera. Il paese guidato da Orban registra quasi 200mila persone in viaggio attraverso la Grecia e i Balcani occidentali quest'anno, la maggior parte diretta in Nord Europa.

La Germania, con un annuncio shock, ieri ha dichiarato che a fronte della migrazione più imponente dal Dopoguerra, riprenderà i controlli di frontiera sospesi dagli anni Novanta. Ci sono «molti segnali che la Germania quest'anno accoglierà non 800mila, come previsto dal ministero degli Interni, ma un milione di migranti», ha dichiarato il vice cancelliere Sigmar Gabriel.

Le conseguenze sono state immediate. Cinque minuti dopo il ripristino dei controlli ieri sera, la polizia ha fermato tre giovani in fuga dalla guerra civile in Siria, chiedendone i passaporti. «Abbiamo camminato attraverso l'Europa per 22 giorni» ha detto il 27enne Hatem Ali Ahaj, sofferente di asma, con il respiro corto.

La decisione della Germania rischia di far scattare l'effetto domino, con una serie di chiusure a cascata. Austria e Slovacchia hanno annunciato che ristabiliranno anche loro i controllo di frontiera.
La Polonia ha detto che pensa a misure simili, ed anche l'Olanda ha preannunciato «più pattuglie» ai suoi confini.

Il trattato di Schengen prevede la possibilità di reintrodurre temporaneamente controlli ai confini dei Paesi Ue per motivi di sicurezza, ma il timore è che la zona di libera circolazione sia finita per sempre.

Ungheria, Repubblica Ceca e Slovacchia: no a quote obbligatorie
Intanto al vertice Ue in corso in queste ore a Bruxelles, ci sono molte divergenze tra i 28 ministri europei dell’Interno sul piano proposto la scorsa settimana dalla Commissione Ue di redistribuire 160mila rifugiati in tutto il continente per alleviare la pressione dei Paesi di prima linea, come l'Italia, la Grecia e l'Ungheria.

Vari paesi dell'Est Europa, tra cui la stessa Ungheria, la Repubblica Ceca e la Slovacchia, non vogliono quote obbligatorie per il ricollocamento dei migranti. Oggi i ministri degli Interni hanno approvato il ricollocamento di 40mila persone, una proposta presentata inizialmente a maggio ma poi rimasta congelata, mentre manca l'umanimità sulle altre 120mila persone.

Via libera invece dal consiglio Affari interni Ue all'intervento militare contro i trafficanti di esseri umani nel Mediterraneo. Ieri nuova tragedia al largo delle coste greche, dove un battello carico di migranti si è rovesciato uccidendo 34 persone, tra cui quattro neonati e 11 bambini.

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