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Bangladesh, dopo l’uccisione del cooperante italiano si temono nuovi…

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farnesina a connazionali: «massima prudenza»

Bangladesh, dopo l’uccisione del cooperante italiano si temono nuovi attentati

All’indomani dell’assassinio del cooperante italiano Cesare Tavella, avvenuto ieri a Dacca e rivendicato dall’Isis al sito di intelligence Site, gli Stati Uniti e la Gran Bretagna hanno limitato i movimenti dei loro diplomatici in Bangladesh e hanno fatto sapere di avere informazioni «attendibili» sul fatto che potrebbero verificarsi altri attentati contro occidentali. La Farnesina raccomanda «ai connazionali presenti a Dhaka e nel Paese di mantenere un comportamento vigile ispirato alla massima prudenza, di limitare gli spostamenti, in particolare quelli a piedi», evitando «luoghi abitualmente frequentati da stranieri».

L'ambasciata americana ha chiesto ai suoi diplomatici di non uscire quando cala il buio e ha avvertito della possibilità di attentati contro obiettivi americani. Sulla stessa lunghezza d'onda l'allerta lanciato dalla legazione britannica che ha invitato i propri diplomatici a tenersi lontani da eventi in cui si trovino insieme ad altri stranieri, avvertendo del rischio di attentati «a fine settembre».

Tavella, cooperante italiano di 51 anni, è stato ucciso a colpi di arma da fuoco nel quartiere diplomatico di Dacca, capitale del Bangladesh. Secondo la ricostruzione della polizia, l’uomo è stato raggiunto per tre volte da spari nella zona di Gulshan, nella capitale. Tavella è morto dopo essere stato trasportato in ospedale. Secondo il portavoce della polizia, i tre aggressori sono fuggiti a bordo di una motocicletta dopo aver aperto il fuoco. Tavella è nato nel 1964 a Milano ed era residente a Casola Valsenia, paese dell'Appennino Ravennate al confine con la Toscana. Secondo le verifiche dei Carabinieri di Ravenna, Tavella, veterinario, dopo essersi trasferito da Milano e prima di andare a vivere a Casola aveva abitato a Bagnacavallo, nella pianura Ravennate, dove vivono ancora i suoi familiari.

Dalle prime ricostruzioni sembrerebbe un agguato in piena regola. Le autorità italiane stanno verificando l’autenticità della rivendicazione. La Farnesina ha per ora confermato il decesso del connazionale a Dacca, senza fornire ulteriori dettagli, mentre l'ambasciata italiana - che ha informato la famiglia - sta seguendo il caso in stretto contatto con gli inquirenti locali. Le autorità del Bangladesh indagano, cercando di verificare se dietro al crimine ci sia davvero l'Isis, ma non scartano altre opzioni. Un portavoce del battaglione di azione rapida, le truppe d'elite della polizia, Maksudul Alom, ha confermato che non si escludono altre ipotesi, compreso il gesto frutto di delinquenza comune, e ha aggiunto che le forze di sicurezza bengalesi sono «preoccupate».

A nome del governo italiano il ministro degli esteri Paolo Gentiloni ha espresso il suo cordoglio per l'uccisione del cooperante Cesare Tavella e la sua vicinanza ai familiari. «Stiamo lavorando per verificare la rivendicazione di Daesh», ha detto. L'intelligence italiana sta approfondendo i contatti con i servizi collegati nell'area per comprendere i perché dell'omicidio del cooperante italiano e verificare l'attendibilità della rivendicazione, che sembra presentare margini di ambiguità. Secondo fonti dei nostri 007, infatti, in Bangladesh c'è sì una presenza abbastanza nutrita di gruppi radicali islamici e di recente anche la nostra ambasciata aveva elevato l'allarme terrorismo, ma è difficile - almeno per il momento - dire se Tavella sia stato ucciso in quanto appartenente ad una ong occidentale, perché italiano (ma questo sembra improbabile) o per altri motivi. Una cosa sembra evidente: si sarebbe trattato di un omicidio mirato, non a scopo di rapina, visto che il cooperante è stato raggiunto mentre faceva jogging da tre colpi d'arma da fuoco esplosi da uomini in moto.

Proprio ieri il Foreign Office britannico aveva messo in guardia i propri connazionali dalla minaccia terroristica nel Paese del sudest asiatico, riferendo in particolare di «informazioni affidabili» secondo cui «militanti potrebbero pianificare di colpire interessi occidentali in Bangladesh». Solo due giorni fa la squadra australiana di cricket aveva rinviato la propria partenza per un tour nel Paese nel timore di attacchi mirati.

Tavella, secondo la polizia, era in tenuta da jogging quando è stato raggiunto per strada dal commando armato verso le 19. Testimoni hanno raccontato ai media locali di aver sentito almeno tre spari, che hanno ferito l'uomo all'addome, alla mano destra e al gomito sinistro. Gli uomini armati hanno quindi lasciato l'italiano «in una pozza di sangue» e sono poi riusciti a scappare. Alcuni passanti hanno quindi caricato il corpo per portarlo agli United Hospitals, dove Tavella, secondo una fonte ospedaliera, è arrivato già morto «con numerose ferite da arma da fuoco».

La polizia ha subito escluso l'ipotesi della rapina finita male, visto che la vittima aveva ancora con sé tutti i suoi effetti personali. A Dacca Tavella lavorava come project manager per una Ong olandese, la Icco Cooperation, che ha uffici in Bangladesh. In particolare si occupava di un progetto, Proofs (Profitable Opportunities for Food Security), nel settore dell'agricoltura locale e dell'alimentazione. Secondo il suo profilo sul sito del programma, aveva cominciato a lavorare nell'ambito dello sviluppo nel 1993, sempre nel settore della sicurezza alimentare e dello sviluppo rurale, in diverse ong internazionali soprattutto in Asia. Di lui si legge che «si considera un giocatore di squadra, che cerca di fare le cose nel modo più efficiente possibile con un team di persone sorridenti».

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