“Non bastano le nostre parole, ne' le nostre preghiere”. Visibilmente turbato, commosso e irato assieme, Barack Obama e' comparso ieri sera davanti alle telecamere per dar conto all'America dell'ennesimo massacro assurdo, una strage che ancora una volta ha per protagonista la follia omicida ma soprattutto le armi.
Quegli arsenali letali che adesso hanno fatto strage in un college rurale dell'Oregon e che troppi politici si ostinano ad ascrivere alla Costituzione, diritto inalienabile e intoccabile, neppure dalle piu' blande riforme.
Obama non si e' nascosto dietro parole di circostanza. Ha denunciato la routine di queste tragedie: ”Stiamo diventando insensibili”. Ha confessato di essere profondamente stanco di esprimere condoglianze ogni pochi mesi. “La responsabilita' e' di tutti noi - ha detto - ma da solo io non posso cambiare”. E ha fustigato tutti. I mass media, chiedendo loro di riportare le statistiche dei morti ammazzati in queste carneficine a fianco di quelli del terrorismo. L'opinione pubblica e gli elettori, chiedendo di votare per candidati che riflettono le preoccupazioni per una simile violenza. I possessori di armi, che devono smentire di essere rappresentati dagli estremisti dalla Nra, la National Rifle Association, apostrofata come “quell'organizzazione che pretende di parlare per voi”. E soprattutto i politici, colpevoli di non agire per evitare che gli eccidi si ripetano. “Siamo l'unico paese avanzato - ha detto - dove simili massacri avvengono con regolarita'”.
Lo sparatore e' stato identificato da fonti di polizia nella tarda serata di ieri come Chris Harper Mercer, 26 anni, residente locale ma non uno studente del college. “Un giovane arrabbiato e pieno di odio”, lo ha definito la stessa fonte. Ha aperto il fuoco alle 10 e mezzo del mattino nelle classi dell'Umpqua Community College nei pressi della cittadina di Roseburg, un'area segnata da difficolta' economiche con poverta' al 20% e disoccupazione sopra l'8 per cento. Quando e' stato fermato dalla polizia, che lo ha ucciso in uno scontro a fuoco, Mercer facendo uso di un arsenale di tre armi, due pistone e un fucile, aveva gia' ammazzato 9 persone e ne aveva ferite altre 7, stando alle ultime informazioni fornite dallo sceriffo locale John Hanlin. Le vittime si trovavano anzitutto nelle aule numero 15 e 16 della palazzina Snyder del complesso. Inizialmente si era temuto che il bilancio fosse ancora piu' drammatico, 13 morti e oltre 20 feriti.
Incerte ancora le motivazioni dell'autore della carneficina: nei suoi profili su Internet subito setacciati, Mercer si auto-identifica come un conservatore, single, non religioso, appassionato di organizzazioni militari. Ma prima di aprire il fuoco, secondo alcuni testimoni, avrebbe chiesto alle sue vittime di stare in piedi e dichiarare a che fede appartenevano, sparando in testa a chi si diceva cristiano e alle gambe agli altri. Gli inquirenti hanno anche fatto filtrare che nelle ore precedenti la sua furia omicida potrebbe aver lasciato messaggi minatori e premonitori su siti Internet. Sul message board anonimo 4chan qualcuno aveva scritto: “Se siete del Nordovest non andate a scuola”.
Al cospetto delle vittime, pero', e' l'ultima preghiera di Obama che e' risuonata a lungo, nella sala stampa della Casa Bianca e nel Paese. Signore, dacci il coraggio di cambiare.
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