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Siria, Mosca: «Panico fra i mercenari Isis, 600 in…

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offensiva in medio oriente

Siria, Mosca: «Panico fra i mercenari Isis, 600 in fuga». L’Egitto approva i raid russi

La Russia ha affermato oggi che i suoi raid contro l'Isis in Siria, cominciati mercoledì scorso, hanno seminato il «panico» e avrebbero costretto centinaia di «militanti» ad abbandonare le loro posizioni e a dirigersi verso l'Europa. «Siamo riusciti a ridurre significativamente il loro potenziale militare. Secondo la nostra intelligence i militanti stanno lasciando le zone sotto il loro controllo. Il panico e le diserzioni sono cominciate fra le loro fila», ha dichiarato il generale Andrei Kartapolov, un alto responsabile dello stato maggiore russo, in un comunicato.

«Circa 600 militanti dell'Isis hanno abbandonato le loro posizioni per tentare di fuggire in Europa», ha aggiunto. L'aviazione militare russa avrebbe condotto finora in Siria oltre 60 raid colpendo più di 50 infrastrutture dei terroristi noti come Stato Islamico e riducendo significativamente il potenziale di combattimento.

Il tutto, sottolinea il ministero della Difesa russo, ricorrendo a bombe intelligenti. Mosca ha così negato l'accusa del ministro della Difesa britannico, Michael Fallon, secondo il quale i russi starebbero impiegando ordigni non di precisione, che stanno uccidendo anche civili. Ai bombardamenti hanno preso parte i caccia-bombardieri Sukhoi Su-34, più moderni, ed i più antiquati ma sempre efficaci, Su-24M. Mosca ha sottolineato che in nessun caso è stata registrata la presenza di fuoco anti-aereo.

Secondo il primo ministro britannico David Cameron l'intervento militare russo in Siria non fa altro che aiutare il presidente Bashar al Assad, che ha chiamato «Assad il macellaio» e «aggrava la situazione» sul campo. Una posizione analoga a quella assunta dal presidente degli Stati Uniti, Obama.

L'Egitto del presidente Abdel Fattah al Sisi, tuttavia, non condivide affatto le critiche occidentali, degli Usa in primis, all'intervento russo in Siria contro Isis. Anzi ritiene che i raid dei jet di Mosca possano infliggere un colpo fatale ad Isis. Questa la posizione ufficiale espressa dal ministro degli Esteri, Sameh Shoukry. «L'ingresso (nel teatro siriano) della Russia, viste le sue potenzialità e capacità avrà l'effetto di sradicare il terrorismo in Siria», ha detto Shoukry.

Le parole del ministro rappresentano un'ulteriore segnale di smarcamento de Il Cairo dagli Usa e di avvicinamento alla Russia, dopo la visita di Al Sisi ad agosto a Vladimir Putin, in cui i due Paesi hanno proposto di formare una coalizione per combattere il terrorismo in Medio Oriente. Ancora prima, a giugno, Egitto e Russia hanno effettuato le prime esercitazioni navali congiunte della loro storia.

I nuovi raid aerei sono stati compiuti dall'aviazione russa anche su obiettivi non dell'Isis in Siria. Lo hanno riferito l'agenzia siriana Sana e l'ong Osservatorio nazionale per i diritti umani (Ondus). Una fonte militare di Damasco citata dall'agenzia Sana parla di attacchi effettuati dai jet russi contro un centro di comando fortificato ad Al Latamneh, nella provincia centrale di Hama, dove sono presenti ribelli non jihadisti.

In altri raid, aggiunge la stessa fonte, sono stati distrutti depositi di armi e munizioni nella città di Jisr al Shughur, nella provincia nord-occidentale di Idlib, controllata da una coalizione di gruppi armati islamisti tra i quali il Fronte al Nusra, la branca siriana di Al Qaida. Infine, un campo di addestramento e un deposito di armi e munizioni sono stati attaccati a Maaret al Numan, anch'essa località nella provincia di Idlib.

Da parte sua l'Ondus riferisce di incursioni di jet russi la notte scorsa su posizioni dei ribelli a Jabal al Turkman, nel nord della provincia di Latakia, il cui omonimo capoluogo e' una delle roccaforti della famiglia del presidente Bashar al Assad. In questo bombardamento, secondo l'Ondus, sarebbe rimasto anche danneggiato «un ospedale affiliato a un'organizzazione medica internazionale».

Complessivamente, almeno 39 civili sarebbero stati uccisi nei raid russi in Siria degli ultimi quattro giorni, insieme a 14 jihadisti. Lo riferisce l'Osservatorio nazionale per i diritti umani (Ondus) citato dalla televisione panaraba Al Jazeera. Dei miliziani uccisi, 12 appartenevano all'Isis e 2 al Fronte al Nusra, la gemmazione siriana di Al Qaeda.

(aggiornato alle ore 12 di domenica 4 ottobre)

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