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Migranti, braccio di ferro tra Slovenia e Croazia sui numeri…

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la «rotta balcanica»

Migranti, braccio di ferro tra Slovenia e Croazia sui numeri dell’accoglienza

Il massiccio afflusso di migranti sta producendo tensioni in un pezzo d'Europa da poco pacificata: i Balcani. Dopo la chiusura della via di migrazione che attraversa l'Ungheria da parte del governo di Budapest, che ha eretto barriere ai confini con la Serbia e con la Croazia, i migranti cercano di attraversare l'ex Jugoslavia in un percorso più lungo. Ma anche questa porta, gradualmente, si sta chiudendo.

Sale la tensione politica tra Croazia e Slovenia dopo che Zagabria ha chiesto al vicino di accettare 5mila migranti al giorno. Una richiesta che Lubiana ha respinto, dicendosi pronta ad accoglierne la metà, ma solo se viene garantito che si tratta solo di transiti.

Questa chiusura spinge i migranti ad andare verso la Serbia, per poter cercare di raggiungere le ambite mete del Nord Europa: Austria, Germania, Svezia. Tutto questo mentre il percorso si fa più difficile e accidentato con la fine della bella stagione. Pioggia e freddo aumentano le difficoltà per i profughi, spesso in fuga da guerre e fame.

Le tensioni migratorie continuano intanto a generare tensioni politiche. La candidata indipendente alla città di Colonia, Henriette Reker, aggredita con un coltello due giorni fa da un estremista di destra, e ora ricoverata in ospedale in condizioni serie ma stabili, è stata eletta sindaco.

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