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Renzi: «C’è un’Italia di cui essere orgogliosi, e…

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il diario di bordo dal sudamerica

Renzi: «C’è un’Italia di cui essere orgogliosi, e non è l’Italietta delle polemiche di parte»

«C’è un’Italia di cui essere orgogliosi. E non è l’Italietta delle polemiche di parte della politica o della comunicazione, vecchia e nuova. È l’Italia che è rispettata per il carico di civiltà che rappresenta e per la voglia di futuro che esprime». Il premier Matteo Renzi affida a Facebook la prima pagina del «diario di bordo dall’America Latina». Racconta la visita in Cile, l’incontro con la presidente Michelle Bachelet, il senso della missione e l’inaugurazione del primo impianto geotermico di tutta l’America Latina, targato Enel, assieme al parco eolico di Taltal, impianti fotovoltaici e un impianto ibrido. Enel, scrive il premier, che è «un valore del Paese. In particolare sul fronte dell’innovazione, delle rinnovabili, ma anche sul progetto del contatore elettronico e sulla sfida della banda larga, la rete infrastrutturale decisiva per il futuro del Paese».

«Vincere la sfida della dignità della politica contro i populismi»
Oltre a ricordare gli accordi siglati con il Cile, «a partire da quelli sulla doppia imposizione fiscale, sull’agenda energetica, sulla presenza di Banca Prossima in Cile», Renzi confessa l’emozione provata entrando al Museo dei diritti umani, toccando con mano la «grande forza di chi ha lottato contro la dittatura». Un percorso che diventa monito. «La nostra generazione di leader europei - sottolinea il premier - ha vissuto nella pace e nella tranquillità e per questo ha una responsabilità ancora più grande, non solo per tramandare la memoria, ma anche per non sporcare la politica che altrimenti diventa facile preda di populismi e spinte autoritarie. Occorre, però, avere l’intelligenza di vincere la sfida della dignità della politica, usando gli strumenti del nostro tempo».

«Cultura filo conduttore della missione»
«È la cultura, prima ancora che il business, a fare da filo conduttore della nostra missione», dice il presidente del Consiglio. Di qui la visita alle università, in parte accompagnato dall’architetto Alejandro Aravena, «che sarà, tra l’altro, il curatore della prossima Biennale di Venezia» e che « ha più volte evidenziato il ruolo della città come “scorciatoia per l’uguaglianza”. Lo riprenderemo in Colombia, ma già da adesso dico che questo per me - da sindaco prima ancora che da premier - dovrebbe essere il ruolo dell’architettura e dell’urbanistica».

L’Italia «rispettata per la civiltà che rappresenta»
Il capo del governo elogia infine «la bella comunità italiana in Cile» che lo ha accolto in ambasciata con le principali aziende italiane presenti: «Da Astaldi impegnata in aeroporto, ospedali, miniere fino a Atlantia (il gruppo Autostrade per l’Italia) che gestisce alcune delle arterie principali del Paese con una tecnica totalmente informatizzata e guidata dalla tecnologia. Al punto che il pedaggio non solo si paga per via telematica, ma addirittura le tariffe cambiano a seconda dell’ora di punta o meno». E ancora Enel, «una realtà importante e strategica in America Latina, leader delle rinnovabili in questa parte di mondo». L’Italia di cui andare fieri, «rispettata per il carico di civiltà che rappresenta e per la voglia di futuro che esprime».

«Restituire agli italiani fiducia e consapevolezza»
Come quella che si respira a Paranal, capitale dell’astronomia mondiale, con «i telescopi migliori del mondo che si immergono nell’abisso dell’universo dal cielo limpido del Cile», frutto della «dedizione con cui mani e cervelli, spesso in maggioranza italiani, li hanno voluti costruiti e usati (e usano ancora oggi, fortunatamente: ho cenato ieri con alcuni giovani ricercatori per sentire le loro storie e le loro proposte)». Insomma, Renzi pensa «a quanto grande sia il nostro Paese. E quanto possiamo e dobbiamo fare per restituire agli italiani non tanto qualità - che già è presente in abbondanza - ma fiducia e consapevolezza. Prossima tappa, il Perù».

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