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Volkswagen, cresce il numero di dipendenti sospesi

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DOPO LO SCANDALO

Volkswagen, cresce il numero di dipendenti sospesi

NEW YORK - Volkswagen, in un nuovo segnale del continuo allargarsi dello scandalo delle emissioni truccate, ha deciso di sospendere dal lavoro un numero di dipendenti molto più elevato di quanto finora indicato: da ingegneri di basso livello a dirigenti, da tecnici di reparto a membri di consigli di amministrazione di attività del gruppo.
La raccomandazione della generalizzata “purga” tuttora imprecisata è stata adottata dal gruppo anche a costo di danneggiare la performance. È scattata da parte dello studio legale statunitense Jones Day, che ha uffici in Germania ed è stato incaricato dalla casa tedesca di condurre un'inchiesta interna sulle irregolarità venute alla luce e che riguardano undici milioni di veicoli con motore diesel.

La ragione esplicitamente citata da Jones Day, stando a quanto ha rivelato oggi il Wall Street Journal, è il rischio di manipolazioni nelle prove legate al caso. «Abbiamo dovuto sospendere tutti coloro che erano coinvolti in quest'area per fare strada al processo - ha detto una fonte al Journal - Ma è davvero difficile, perché perdiamo il loro know-how e la loro esperienza». Molti dei dipendenti sospesi probabilmente verrano scagionati da ogni ruolo nelle irregolarità, ha aggiunto la fonte, ma la misura è precauzionale.

Lo scandalo è esploso quanto l'Agenzia per la protezione ambientale americana Epa ha trovato un software sulle vetture Volkswagen che ha il compito di abbassare le emissioni ai livelli di legge solo durante i test da fermo, mentre viene disattivato con l'auto in movimento. La vicenda ha costretto alle dimissioni l'amministratore delegato Martin Winterkorn. Inchieste sono state aperte sia negli Stati Uniti che in Germania.

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