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lo schianto dell’airbus NEL SINAI

Servizi Usa: una bomba dell’Isis ha fatto esplodere l’aereo russo

Possibile svolta nelle indagini sull’aereo russo precipitato nel Sinai sabato scorso. Secondo fonti dell'intelligence americana citate dalla Cnn, a farlo esplodere sarebbe stata una bomba piazzata dentro una valigia o un bagaglio a mano dall’Isis o da un gruppo affiliato. La fonte ha precisato che l’intelligence non è ancora giunta a una conclusione ufficiale ma «c’è la chiara sensazione che si sia trattato di un ordigno esplosivo messo in una valigia o in altre parti dell’aereo».

Se la verità non è ancora ufficiale, poco ci manca. A rafforzare la tesi dell’attentato hanno contribuito Gran Bretagna e Irlanda, che hanno deciso di sospendere tutti i voli in partenza da Sharm el-Sheikh e diretti negli aeroporti britannici. Downing Street lo ha annunciato sulla base del timore che sia stato «un ordigno esplosivo» a provocare il disastro dell'Airbus russo dell'altro giorno, come si legge in una nota ufficiale del governo britannico.

Un portavoce del governo ha spiegato che la decisione è stata presa in seguito a «maggiori informazioni venute alla luce» circa il disastro dell’A-321 della compagnia Kolavia-Metrojet. La preoccupazione, ha spiegato il portavoce, è che il velivolo sia caduto a causa di «un ordigno esplosivo». Tutti i voli in partenza da Sharm questa sera sono interessati dal provvedimento proprio per consentire ad esperti britannici di valutarne la sicurezza. Ieri il premier David Cameron ha avuto una conversazione telefonica con il presidente egiziano al Sisi nella quale ha chiesto quali misure il suo governo intende prendere per garantire la sicurezza dell’aeroporto di Sharm el Sheikh.

In questo momento nella località turistica egiziana sul Mar Rosso si trovano 2mila turisti britannici. Due voli dovevano partire per l’aeroporto di Gatwick domani mattina. Cameron questa sera presiede una riunione del Comitato Cobra, quello che gestisce le emergenze.

La notizia arriva mentre dall’Egitto trapela che una delle due scatole nere dell’Airbus russo precipitato sabato scorso nella penisola del Sinai è stata danneggiata. Lo affermato il ministero dell’Aviazione egiziano, precisando che si tratta della scatola nera con il voice recorder, quella che registra le voci in cabina di pilotaggio. L’altra, il flight data recorder (FDR) che registra i parametri di volo delle ultime 25 ore di funzionamento, viceversa è in buono stato e le analisi dei suoi dati sono iniziate. Ma a questo punto l’esame delle scatole nere è solo il tassello che manca per ufficializzare una pista ormai certa: quella dell’attentato.

Il comunicato di Downing Street

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