La Francia ha vissuto oggi un’altra giornata convulsa, con ripetuti blitz in cerca di nuovi complici del devastante attacco di venerdì scorso a Parigi. Un raid della polizia si è svolto nel pomeriggio a Charleville-Mezières, cittadina operaia delle Ardenne francesi a pochi chilometri dal confine con il Belgio: un uomo di nazionalità francese, convertitosi all'Islam di recente, è stato arrestato. La notizia del giorno è però la conferma della morte di Abdelhamid Abaaoud, 28 anni, il regista delle stragi di Parigi, formalmente identificato tra i terroristi uccisi nel raid di mercoledì mattina a Saint-Denis: lo ha annunciato la procura di Parigi dopo il risultato degli esami del Dna dei corpi ritrovati. Abaaoud è probabilmente coinvolto in almeno quattro dei sei attentati sventati dalla primavera scorsa in Francia, ha detto il ministro francese dell'Interno, Bernard Cazeneuve. Tra questi gli attentati falliti contro almeno una chiesa della regione di Parigi e quello sul treno Thalys da Amsterdam a Parigi. Il giovane avrebbe viaggiato più volte dalla Siria al Belgio e alla Francia pur essendo considerato un potenziale pericolo.
Abaaoud non fu segnalato
Quest’ultima circostanza ha alimentato le polemiche sulle carenze del sistema di sicurezza e prevenzione francese. Oggi un avvocato dal Belgio ha affermato che Abdelhamid Abaaoud è stato più volte arrestato in Belgio per reati violenti e doveva comparire davanti a un tribunale nel 2013 quando riuscì a volatilizzarsi. Secondo quanto ricostruito in queste ore, mentre la Francia l'8 ottobre bombardava il campo di addestramento di Raqqa, in patria il ministero della Giustizia «indicava in particolare, in un documento interno, Abdelhamid Abaaoud, ispiratore degli attacchi di novembre, e scendeva nei dettagli di uno dei suoi obiettivi: una sala da spettacoli», cosa poi puntualmente avvenuta con il massacro al Bataclan. Cazeneuve si è difeso affermando «che nessuna informazione proveniente dai Paesi europei da cui sarebbe potuto transitare arrivando in Francia ci è stata comunicata e ci ha suggerito che lui potesse essere arrivato in Europa e fino in Francia». Il ministro ricorda che il terrorrista era «originario di Molenbeek» e «aveva raggiunto la Siria nel 2014». «Soltanto il 16 novembre - ha aggiunto - dopo gli attentati di Parigi del 13, un servizio di intelligence di un Paese al di fuori dell'Europa ci ha segnalato di essere a conoscenza della sua presenza in Grecia». Il ministro degli Esteri Laurent Fabius però ammette: «Se Abaaoud è stato in grado di viaggiare dalla Siria alla Francia, questo significa che ci sono falle in tutto il sistema europeo di sicurezza».
«È di Salah Abdeslam il corpo del terzo terrorista», ma non ci sono conferme
E potrebbe essere proprio di Salah Abdeslam il corpo del terzo terrorista rimasto ucciso durante il blitz delle forze speciali francesi a Saint Denis, anche se il condizionale è d’obbligo. L'intelligence italiana - secondo quanto scrive l’agenzia Agi - è in attesa della conferma ufficiale della notizia da parte degli 007 francesi. Se confermata, la Francia potrebbe tirare un primo sospiro di sollievo, in quanto la cellula dell'Isis autrice dei sanguinosi attacchi di venerdì 13 novembre potrebbe essere stata annientata. La risposta sull'identità del terzo terrorista dovrebbe arrivare attraverso l'esame del Dna comparato con quello dei suoi famigliari residenti a Parigi. Ma la sua sorte resta avvolta nel mistero, tanto che secondo altre fonti si troverebbe invece in Belgio e in serata il premier Valls ha detto di non sapere se si trovi in Francia o in Belgio.
Nuovi blitz in Belgio
Stamattina in Belgio le forze speciali hanno portato a termine altri sei blitz per scovare altre persone vicine al commando. I raid a Bruxelles, in particolare Molenbeek e Jette, puntavano a scovare persone vicine a Bilal Hadfi, uno dei kamikaze che si è fatto esplodere nei pressi dello Stade de France venerdì. Nato in Francia nel 1995, Hadfi viveva in Belgio e aveva combattuto in Siria al fianco dei jihadisti dell'Is. Dopo la Francia, inoltre, anche il Belgio è pronto a un cambio nella Costituzione in modo da allungare i tempi del fermo di Polizia, da 24 a 72 ore, ha annunciato il premier. Infine sarà adottato il Pnr, il registro passeggeri su aerei e treni ad alta velocità, senza aspettare le decisioni della Ue.
Hollande ordina nuovi attacchi contro l’Isis
Il Presidente francese, Francois Hollande, ha ordinato l'intensificazione dei raid aerei contro l'Isis in Iraq e in Siria. Hollande ha incontrato oggi ministri e i capi delle Forze armate francesi. L’Isis intanto potrebbe colpire colpire anche con le armi chimiche. A evocare questo scenario da incubo è stato lo stesso premier francese durante il discorso all'Assemblea nazionale in cui ha confermato lo Stato d’emergenza: «L'immaginazione macabra» dei mandanti del terrorismo islamico «non ha limiti» e «oggi non possiamo escludere niente», ci può anche «essere il rischio di armi chimiche e biologiche». «Siamo in guerra, non una guerra di quelle a cui la storia ci ha abituato - ha continuato Valls -. Questa nuova guerra resta una guerra pianificata condotta da un esercito criminale, quello che è nuovo sono i modi di operare, di colpire, di uccidere, che evolvono senza sosta». Una conferma di tale rischio arriva dai servizi di intelligence di Usa e Iraq, citati in forma anonima dalla Ap. Secondo gli 007, l’Isis sta perseguendo lo sviluppo di armi chimiche, attraverso la realizzazione di una sezione dedicata alla ricerca e agli esperimenti con l'aiuto di scienziati siriani, iracheni e di altri Paesi della regione.
Obama parla con Hollande, impegno a distruggere Isis
Il presidente americano, Barack Obama, ha avuto un colloquio telefonico con il presidente francese, Francois Hollande. Lo afferma la Casa Bianca, sottolineando che i due leader sono impegnati a «indebolire e sconfiggere l'Isis». Hollande sarà a Washington il 24 novembre prossimo. «Il presidente Obama ha parlato telefonicamente con Hollande dalle Filippine per discutere gli ultimi sviluppi nelle indagini sugli attacchi a Parigi. Obama ha espresso le sue condoglianze. I due leader hanno ribadito l'impegno deciso a indebolire e distruggere l'Isis» afferma la Casa Bianca.
Media turchi: sventato piano attacco Isis a G20 Antalya
La situazione è tesa non solo in Francia. La Turchia ha infatti sventato un piano di attacco terroristico dell'Isis contro il G20 di Antalya. Lo rivela il quotidiano Hurriyet. La procura di Ankara avrebbe dato l'allarme alla luce di informazioni trovate sul computer di Yunus Durmaz, ritenuto il capo della cellula dell'Isis di Gaziantep, nel sud-est turco.
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