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in california 14 morti

Strage di San Bernardino, indagine all’Fbi: «Massacro indescrivibile». Un arsenale nella casa dei killer

 Il capo della polizia di   San Bernardino, Jarrod Burguan (Reuters)
Il capo della polizia di San Bernardino, Jarrod Burguan (Reuters)

La sparatoria di San Bernardino potrebbe essere legata al terrorismo ma è troppo presto per trarre conclusioni. Sarebbe questo l’orientamento dell’Fbi, che ha in carico le indagini. Secondo quanto affermano fonti dell’agenzia alla Cnn, è probabile che Syed Rizwan Farook, uno dei due killer della strage in California, fosse radicalizzato. L'uomo era infatti in contatto telefonico e via social media con più di un soggetto legato al terrorismo internazionale e sia lui che la moglie avevano compiuto diversi viaggi in Medio Oriente, in particolare in Pakistan, Paese di cui erano originari e in Arabia Saudita, dove l’uomo si era recato nel 2009 per nove giorni. Il movente dell’attacco che ha ucciso 14 persone resta però oscuro. Di sicuro sul luogo dell’attentato gli agenti hanno parlato di «massacro indescrivibile».

Secondo quanto ha detto il capo della polizia locale, il malfunzionamento di un telecomando avrebbe evitato l'esplosione di un “tubo-bomba” sul luogo della strage. In casa dei due killer sono stati trovati altri 12 ordigni del genere, insieme a un vero e proprio arsenale tra cui oltre 5.000 proiettili e materiali esplosivi. Sono infatti un uomo e una donna di origini pakistane - Syed Rizwan Farook, 28 anni, e Tashfeen Malik, 27 anni - i killer della strage al centro per i disabili di San Bernardino, città 100 chilometri a est di Los Angeles, in California, che ha provocato 14 morti e 21 feriti.

Farook, nato negli Stati Uniti, musulmano, di origini pachistane, era un ispettore ambientale e lavorava per il dipartimento della Salute della contea da cinque anni; secondo il cognato di Farook, Farhan Khan, scrive il New York Times, i due assassini erano sposati e avevano una figlia di sei mesi. Erano arrivati negli Stati Uniti da poco, nel luglio 2014, quando non erano ancora coniugati.

Farook e Malik sono stati uccisi a bordo di un Suv con il quale erano scappati dall'Inland Regional Center, centro in cui vengono offerti servizi a persone con disabilità, dove ieri mattina erano entrati e avevano iniziato a sparare. Una terza persona è stata arrestata dopo la sparatoria, ma non è chiaro se abbia avuto un ruolo nella strage.

Secondo le testimonianze raccolte, Farook stava partecipando alla festa natalizia del dipartimento all'Inland Regional Center, ospitata nel centro per i disabili: non ci sarebbe dunque un legame tra l’attacco e il centro disabili; poi, però, se n'era andato «arrabbiato» dopo un litigio e vi era tornato intorno alle 11, armato di fucili calibro 223 e pistole semiautomatiche, insieme a Malik; i due hanno anche lasciato tre ordigni esplosivi, che hanno rallentato il sopralluogo della scena del crimine, impedendo il riconoscimento delle vittime.

Secondo la polizia, però, «doveva essere qualcosa in parte pianificato. Non credo che sia tornato semplicemente a casa e si sia messo quegli abiti tattici» ha commentato Jarrod Burguan, capo della polizia di San Bernardino. Il punto sulle indagini, intanto, non consente ancora di definire integralmente dinamiche e soprattutto moventi della vicenda. L'Fbi - che sta lavorando insieme alle autorità locali - non ha escluso la possibilità che si sia trattato di un atto terroristico.

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