È salito ad almeno 74 morti il bilancio provvisorio dell'attentato contro un'accademia di polizia di Zliten, nell'ovest della Libia. Lo ha annunciato l'emittente televisiva al Arabiya, citando fondi mediche. Non c'è ancora un bilancio ufficiale dei morti, ma secondo fonti dell'obitorio della città, situata a circa 175km ad est di Tripoli, sono già arrivati «una cinquantina di cadaveri», tra civili e poliziotti. «L'esplosione è stata sentita fino nella città di Misurata», che si trova a 45 chilometri da Zlitan, ha aggiunto una fonte medica, che ha parlato di oltre 150 feriti.
L'attentato è stato condotto da un camion-cisterna imbottito di tritolo guidato da un kamikaze contro un gruppo di reclute che si apprestavano a seguire un corso di addestramento per entrare nella Guardia costiera che lotta contro l'immigrazione irregolare. La sezione libica dell'Isis ha rivendicato l'attacco, che avviene mentre è in corso un'offensiva lanciata lunedì dai gruppi jihadisti vicini all'Isis per prendere il controllo dei porti petroliferi di Ras Lanuf e Sidra, i più importanti del Paese. Il tentativo di assalto, respinto dalla guardia privata che protegge i terminal, ha già causato la morte di oltre una decina di uomini da entrambe le parti e ha messo in luce la mancanza di coordinamento tra le forze libiche.
Secondo fonti della sicurezza nella vicina città di Agedabia, ci sono almeno sei depositi di petrolio in fiamme nei due terminal, che continuano ad essere assediati dalle forze dell'autoproclamato “califfato”. Gli estremisti, insediati a Sirte, “capitale” dell'Isis sulla costa del Mediterraneo, hanno conquistato all'inizio dell'offensiva la città vicina di Ben Jawad, dove hanno installato un centro di comando. Il tentativo di assalto conferma l'intensificazione dell'offensiva dei jihadisti in Libia, che nel 2015 hanno approfittato del conflitto politico e militare tra i governi rivali di Tripoli e Tobruk per alllargare la propria sfera di influenza.
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