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Lagarde: Brexit e sopravvivenza Schengen i due grandi timori del Fmi

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Lagarde: Brexit e sopravvivenza Schengen i due grandi timori del Fmi

L'eventualità di una Brexit, l’uscita della Gran Bretagna all'Unione europea, e la crisi umanitaria dei rifugiati in Medio Oriente che premono alle porte di un’Europa che non sa più come rispondere, sono «le due grandi preoccupazioni» del Fondo monetario internazionale in questo momento. Lo dice il direttore generale dell’Fmi Christine Lagarde al Forum economico di Davos in Svizzera.

La crisi dei migranti in Europa rischia di compromettere la sopravvivenza dello spazio Schengen, ha sostenuto Lagarde durante un dibattito in mezzo alle montagne svizzere. Ancora più chiaramente, ha detto, sulla crisi dei rifugiati «si gioca la sopravvivenza» stessa di Schengen, l'accordo per la libera circolazione delle persone e delle merci. «La crisi dei rifugiati, dalla mia personale prospettiva, un po' o la va o la spacca», ha aggiunto. Le è stato chiesto se «la va o la spacca» riguarda lo spazio di libera circolazione europea di Schengen e lei ha risposto di sì. Il direttore del Fmi ha invece fatto un ragionamento che va in direzione opposta: in Europa l'integrazione dei migranti potrebbe avere un impatto positivo sul Pil nell'ordine dello 0,2% in Europa, è stata la sua stima, «dobbiamo cambiare il modo in cui guardiamo all'economia, ci sono molti fattori che non misuriamo bene» ha spiegato. Mentre la Lagarde parla in Svizzera, però, da Vienna arriva la notizia che il ministro dell'Interno austriaco, Johanna Mikl-Leitner, minaccia la Grecia di una «esclusione provvisoria» dallo spazio di libera circolazione di Schengen se Atene non rafforzerà ulteriormente i suoi controlli alle frontiere di fronte all'enorme afflusso di migranti: l’ultimo episodio di un nervosismo emerso in queste settimane in molti Stati dell’Unione.

George Osborne, il severo cancelliere dello Scacchiere britannico che partecipava allo stesso dibattito a Davos, ha invece tranquillizzato Lagarde sull’altra grande preoccupazione - il referendum 2017 con cui la Gran Bretagna deciderà se rimanere o no nell’Ue: «Sono ottimista sul fatto che avremo un buon accordo fra la Gran Bretagna e l'Unione europea, forse già al Consiglio Ue di febbraio. E se sarà così, sono fiducioso» che verrà evitato il Brexit.

Lagarde, che ha da poco annunciato alla tv francese la sua candidatura per un secondo mandato alla guida del Fondo monetario internazionale, ha inoltre parlato di Cina: i mercati finanziari - ha detto - hanno bisogno di più chiarezza sul modo in cui le autorità cinesi stanno gestendo la loro valuta; il riferimento in particolare è al rapporto tra yuan e dollaro. Alla domanda se la Cina dovrebbe tornare a un controllo di capitali per un periodo, la signora Lagarde ha evitato di rispondere direttamwnte ma ha detto: «Certamente un uso massiccio di riserve non è in particolare una buona idea... fra l’altro è stata già messa in pratica». «Da anni - ha poi detto - si sentono previsioni di un atterraggio duro dell'economia cinese» che non si è ancora verificato. Ora - ragiona Lagarde - vediamo una più normale «transizione verso un'economia più sostenibile» anche se con qualche momento accidentato.

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