Mondo

Il New York Times sceglie: Hillary e Kasich per la Casa Bianca

  • Abbonati
  • Accedi
verso le elezioni

Il New York Times sceglie: Hillary e Kasich per la Casa Bianca

Il New York Times scende in campo nella corsa alla nomination per la Casa Bianca. E la scelta, alla vigilia dei caucus dell'Iowa, è... Hillary Clinton per i democratici e John Kasich per i repubblicani. L'argomentazione del board editoriale dell'influente quotidiano americano è chiara. Hillary è tra «i candidati più e qualificati nella moderna storia” del Paese, afferma, con un lungo impegno alle spalle a favore dei diritti economici dei ceri medi e civili. Si è battuta per l'uguaglianza delle donne e la riforma sanitaria.

Ha una comprensione profonda di tutte le tematiche, compresa la legge Dodd-Frank e idee pratiche su come rafforzare le regolamentazioni finanziarie contro gli eccessi di Wall Street. E propugna misure efficaci per ridurre l'epidemia della violenza da armi da fuoco. Da Segretario di Stato di Barack Obama ha guidato la diplomazia americana al risanamento della sua credibilità internazionale e ad un approccio multilaterale, con successi quali gestione della crisi con l'Iran.

Il suo principale rivale, il “socialista democratico” Sanders, al Times appare meritevole per aver sollevato i problemi della diseguaglianza sociale. Ma le le sue proposte gli appaiono irrealizzabili, compreso un sistema sanitario nazionale, e prive di dettagli adeguati su come ottenere le risorse necessarie. Non ha inoltre esperienza di governo e ha mostrato in passato posizioni deboli sul controllo delle armi nel Paese. Il terzo candidato, Peter O'Malley, beh, appare preparato a fare al massimo il governatore del Maryland o il sindaco di Baltimora.

Tra i repubblicani la scelta cade su Kasich, nei fatti, come unico politico ragionevole in gara. «L'unico plausibile per chi è stanco dell'estremismo dei frontrunner». Il Times denuncia la retorica aggressiva degli attuali leader dei sondaggi, Donald Trump e Ted Cruz, e la deriva ultra' di un giovane candidato un tempo di belle speranze come Marco Rubio, che, dice, nella rincorsa ai leader sembra aver dimenticato il suo iniziale messaggio positivo. La decisione del Times rappresenta anche una nuova cocente sconfitta per Jeb Bush, che vorrebbe accreditarsi lui come vera alternativa moderata. A Bush im Times preferisce il piu' energetico governatore dell'Ohio.

La critica più tagliente il Times la riserva per un politico vicino di casa: il governatore del New Jersey Chris Christie. Lo liquida con una battuta che vale mille discorsi: vuole parlare con il defunto re di Giordania (la sua grande gaffe pubblica sul nome del leader del Paese) e deportare persino i bambini siriani rimasti orfani.

© Riproduzione riservata