
Il virus Zika rappresenta un'emergenza mondiale di salute pubblica, in particolare per il suo presunto legame - ancora da dimostrare scientificamente - con la microcefalia dei neonati. Lo ha annunciato Margaret Chan, direttore generale dell'Organizzazione mondiale della sanità (Oms), illustrando in conferenza stampa quanto deciso dal comitato di emergenza, convocato dalla stessa Chan e riunito quest'oggi a Ginevra per discutere delle dilaganti infezioni in America Latina, soprattutto in Brasile. L'aumento in Sud America dei gravi difetti alla nascita è «fortemente sospettato» di essere causato dal virus Zika, ha detto Chan, e costituisce, appunto, un'emergenza sanitaria globale. «Dobbiamo agire» ha aggiunto il numero uno dell'Oms ai giornalisti a Ginevra.
David Heymann, a capo del comitato di emergenza, ha evidenziato la necessità di «una sorveglianza standardizzata» e di «intensificare la ricerca» sul legame fra infezione da virus Zika e microcefalia. L'esperto ha comunque ricordato che la malattia «di per sè non rappresenterebbe una minaccia internazionale perché non è clinicamente grave, assomiglia alla dengue».
Si tratta dunque di fare chiarezza sul legame, «possibile» ma «non ancora scientificamente provato», tra il virus Zika e i casi di microcefalia dei neonati. Ma anche di informare le donne in età fertile, specie quelle in gravidanza, sui sistemi per ridurre il rischio di contrarre il virus. Anche perché è solo il possibile legame con la microcefalia» che ha portato alla decisione di oggi sullo stato di emergenza internazionale .
Il nemico da combattere sono le zanzare, hanno detto gli esperti, invitando all'uso di prodotti repellenti, cortine per i letti e abiti lunghi.
Intanto in Brasile la presidente della Repubblica, Dilma Rousseff, ha firmato una misura provvisoria che autorizza l'accesso forzoso agli immobili in presenza di potenziali focolai larvali di “Aedes aegypti”, la zanzara responsabile per la trasmissione del virus. In base al provvedimento - pubblicato oggi sulla locale gazzetta ufficiale - in caso di «imminente pericolo per la salute pubblica» agenti sanitari potranno entrare in edifici pubblici e privati quando abbandonati o in assenza di persone che possano autorizzarne l'ingresso.
E a San Paolo si registra il secondo caso confermato di donna incinta contagiata dal virus Zika dall'inizio dell'anno. Le autorità sanitarie della capitale paulista hanno rivelato che la ragazza, 20 anni, ha cominciato ad accusare i sintomi della malattia alla 28esima settimana di gestazione, ma al momento non è stata notata alcuna anomalia nella formazione del cranio del feto. Alcuni ricercatori sospettano che il virus Zika sia responsabile del recente aumento di casi di microcefalia tra i neonati, anche se il legame non è stato ancora provato scientificamente. La ragazza, che non presenta più i sintomi della malattia, risiede a Piracicaba, nell'entroterra dello stato di San Paolo, il più ricco ed evoluto del Brasile.
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