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Migranti, operazioni Nato nell’Egeo contro gli scafisti

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crisi dei profughi

Migranti, operazioni Nato nell’Egeo contro gli scafisti

Turchia e Germania hanno chiamato. La Nato ha risposto. L’alleanza atlantica è pronta a a pattugliare il Mare Egeo per aiutare Ankara a gestire l’enorme flusso di rifugiati che si imbarcano sulle coste turche al fine di raggiungere la Grecia e poi, da lì, l’Europa, destinazione finale: Germania.

Jens Stoltenberg, segretario generale della Nato, ha però avvertito che le navi dell’Alleanza non dovranno «fermare le barche dei profughi» ma avranno il compito di contrastare gli scafisti. La Germania prenderà parte alla missione insieme a Grecia e Turchia mentre gli Stati Uniti hanno dato pieno sostegno al piano.

Si tratta del primo intervento del genere dell’alleanza atlantica che mette in campo le navi sotto la sua bandiera per fermare i trafficanti di uomini che hanno permesso il transito di oltre un milione di persone soltanto nell’ultimo anno. Sono civili stremati, in fuga dalla guerra che non dà tregua in Siria dove è in corso un nuovo esodo da Aleppo, bombardata senza sosta da aerei russi in aiuto del dittatore Assad.

Una crisi che sta mettendo a dura prova la tenuta del sistema di libera circolazione nell’area Schengen posto che molti Stati hanno chiuso momentaneamente le frontiere per impedire l’accesso dei rifugiati.

Non sono ancora chiari i dettagli dell’operazione ma molto probabilmente saranno navi nazionali ad affiancare la guardia costiera turca e greca e gli uomini di Frontex, agenzia dell’Unione europea.

«Esiste un sindacato criminale che sta sfruttando la povera gente con un’operazione oragnizzata di traffico di essere umani» ha detto il segretario alla Difesa americano Ash Carter durante la conferenza stampa. «Colpendo in questo modo si può ottenere il massimo effetto, che è il nostro principale intento».

Germania, Turchia e Grecia hanno «sottolineato la necessità per la Nato di agire con rapidità e gli Stati Uniti sono di fatto d’accordo, dal momento che ci sono in gioco delle vite umane» ha spiegato Carter secondo il quale si tratterebbe di estendere le operazioni marittime della Nato nel Mediterraneo, attualmente sotto comando tedesco, al fine di rispondere alla crisi migratoria in corso.

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