ECATEPEC (Messico) - L'area campestre è affollata fin dalle prime luci dell'alba. Dopo una notte rigida il sole picchia a Ecatepec, città-sobborgo della capitale messicana, dove Francesco ha celebrato la messa domenicale. Una scelta voluta quella di non dire la messa a Città del Messico: questa è una periferia della grande area metropolitana, popolata di pendolari, ma anche teatro dei tanti omicidi e femminicidi che insanguinano da anni il Paese, bastione della setta della Santa Muerte, adorata dai sicari. Oltre 300mila persone sono nella spianata dove Bergoglio è arrivato dopo un breve volo in elicottero dalla capitale, distante circa 35 chilometri e collegata con la metropolitana. Ieri la giornata ha visto nelle strade un milione di persone, e diverse migliaia attorno alla basilica della Madonna di Guadalupe.
Nell'omelia pronunciata nella messa ha parlato della «tentazione» della ricchezza «impossendanci di beni che sono stati dati per tutti, utilizzandoli solo per me o per i miei. E' procurarsi il pane con sudore degli altri o persino con la vita altri. Quella ricchezza che è il pane che sa di dolore, di amarezza, di sofferenza. In una famiglia o in una società corrotta è il pane che si dà da mangiare ai propri figli». Anche questa mattina un nuovo fuori programma: nel tratto di strada verso l'eliporto militare ha fatto fermare l'auto per scendere a salutare un gruppo di suore di clausura che sostava davanti al portone del monastero. Padre Lombardi ha commentato il piccolo inciampo in cui è incorso il Papa alla fine della messa di ieri a Guadalupe: «La sua condizione generale è ottima, sappiamo che ha qualche debolezza nella mobilità ma è normale per una persona della sua età».
Questa sera la visita all'ospedale pediatrico Gomez, e domani la tappa nel Chapas, a San Cristobal De Las Casas.
Dopo la messa Francesco ha recitato l'Angelus, dove ha pronunciato nuove parole di incoraggiamento per le sofferenze di questo Paese: «Desidero invitarvi nuovamente oggi a stare in prima linea, ad essere intraprendenti in tutte le iniziative che possano aiutare a fare di questa benedetta terra messicana una terra di opportunità. Dove non ci sia bisogno di emigrare per sognare; dove non ci sia bisogno di essere sfruttato per lavorare; dove non ci sia bisogno di fare della disperazione e della povertà di molti l'opportunismo di pochi. Una terra che non debba piangere uomini e donne, giovani e bambini che finiscono distrutti nelle mani dei trafficanti della morte».
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