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Centrali atomiche, summit sulla sicurezza

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Centrali atomiche, summit sulla sicurezza

Epa
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Tra giovedi' e venerdi' della settimana prossima una cinquantina di paesi saranno a Washington per organizzare una linea difensiva contro il pericolo di attacchi a centrali nucleari. L

e notizie in arrivo da Bruxelles sulla vulnerabilita' a possibili attacchi delle centrali atomiche belghe hanno soltanto confermato i timori peggiori dei servizi antiterrorismo: “ISIL ha messo in secondo piano il tentativo di costruire un ordigno nucleare per cercare di far esplodere una centrale atomica che consentira' di raggiungere lo sesso obiettivo: contaminazione, morte e deserto per un raggio di decine di chilometri” mi dice un alto funzionario a Washington che ha partecipato ai lavori preparatori. Il Quarto Vertice per la Sicurezza Nucleare sara' ospitato da Barack Obama, parteciperanno i capi di stato e di governo dei paesi membri, per l'Italia ci sara' il Presidente del Consiglio Matteo Renzi. Obama avra' anche un bilaterale con il leader cinese Xi Jinping. Ma non ci sara' la Russia: con una decisione che dimostra grande miopia alla luce dei fatti in Belgio, Mosca ha deciso di non partecipare al quarto vertice in quanto :”ripetitivo e monopolio degli Stati Uniti che deragliano il processo dalle istituzioni preposte alla questione come L'Agenzia Atomica”. Ma l'emergeza ora e' assoluta. Anche a livello di opinione pubblica. Non basta che la questione sia seguita a livello funzionariale e il fatto che il vertice si tenga a Washington era solo per omaggio a Barack Obama che ha lanciato l'iniziativa nel 2010.

Il funzionario con cui abbiamo parlato mi ha confermato di aver visto rapporti Top Secret su intercettazioni di messaggi fra terroristi dell'ISIL che studiano ipotesi di attacco militare alle centrali per poi fare esplodere con commando suicidi. Ma non solo: la preoccupazione maggiore e' per un hackeraggio dei programmi che gesticono gli impianti per portarli all'esplosione. Secondo la nostra fonte, nei messaggi intercettati ci sono progetti per il reclutamento di simpatizzanti islamici che lavorano nelle centrali o per il rapimento di alti funzionari o scienziati addetti alla gestione degli impianti per poi costringerli a dare le password necessarie a condurre le operazioni di hackeraggio. L'obiettivo e' di manomettere le istruzioni per portare le attivita' degli impianti, ad esempio delle centrifughe a ritmi di lavoro insostenibili, fino alla rottura, o al surriscaldamento fino all'esplosione di serbatoi con materiali contaminati. Ci e' stato anche confermato che i terroristi avrebbero pedinato e seguito uno scienziato di origine algerina. L'obiettivo era quello di rapirlo con la famiglia e di minacciare l'esecuzione di moglie e figli se non avesse portato con se i terroristi all'interno dell'impianto.

Altro aspetto agghiacciante: la facilita' con cui terroristi potrebbero entrare negli ospedali dotati di impianti molto avanzati che usano materiale a basso contenuto radioattivo. In quel caso l'obiettivo sarebbe quello di entrare in possesso del materiale radioattivo per costruire un bomba sporca. Ma le intercettazioni rivelano che i terroristi in caso di successo nel realizzare una bomba sporca non pensano piu' a commandi suicidi ma all'utilizzo di spfisticati piccoli droni, gia' disponibili in commercio per depositare l'ordigno nei posti voluti, al di la' di cancelli o reticolati ad alta sicurezza:” Il problema e' che oggi ci confrontiamo che un nemico che ha acquisito altissima competenza tecnologica sia sul piano della programmazione e della scrittura di codici che su quello operativo, attraverso sofisticati meccanismi di comunicazione - mi dice ancora l'alto funzionario - i tempi sono molto cambiati dal nostro primo vertice per la sicurezza nucleare, nel 2010 quando la preoccupazione principale era quella di evitare che materiale radioattivo potesse essere trafugato con l'obiettivo di realizzare una bomba sporca o un ordigno nucleare sperimentale. Oggi a sfida e' a tutto campo: per questi criminali fare esplodere una centrale nucleare in Francia o in Belgio o in qualunque altro paese, sarebbe l'equivalente dell'attacco alle due torri dell'11 Settembre quando il massacro contro gli Stati Uniti fu compiuto con aerei americani”.

Quello della settimana prossima sara' il quarto vertice per la sicurezza nucleare. Il primo fu convocato nel 2010 da Barack Obama a Washington per organizzare una coalizione di paesi che lavorasse insieme per proteggere la sicurezza di materiale fissile. Il secondo si e' tenuto a Seul in Corea del Sud. A quel vertice gia' con 52 paesi partecipanti, si decise di coordinare una serie di azioni operative per prevenire i furti di materiale fissile inclusa la condivisione di intelligence. All'Aia, nel 2014 il lavoro il comunicato aveva ulteriori raccomandazioni, fra queste la riduzione dell'utilizzo di uranio e plutonio ad alto arricchimento, la ratifica di della convenzione per la protezione del materiale nucleare, la registrazione di tutto il materiale fissile in circolazione, l'introduzione di misure “appropriate per garantire la sicurezza degli impianti nucleari”. E' su quest'ultimo punto che il comunicato del primo di aprile, gia' pronto, mi dicono le fonti si concentrera'. Ma a quello si aggiungera' quasi certamente una dichiarazione politica contro il terrorismo contro l'ISIS e di solidarieta' al Belgio. E' un peccato che la Russia di Putin non ci sara'.

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