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Siria, raid su civili a Damasco. Assad: pronto a indire elezioni…

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a un mese dal cessate il fuoco

Siria, raid su civili a Damasco. Assad: pronto a indire elezioni presidenziali

Si tratta del bilancio più grave registrato da quando un mese fa è entrato in vigore il cessate il fuoco in Siria: 23 persone uccise, tra cui quattro bambini, sono morti in un bombardamento dell'aviazione siriana contro una roccaforte dei ribelli a sud-est di Damasco. Lo riferisce l'osservatorio nazionale per i diritti umani in Siria, mentre altre fonti parlano di 17 uccisi. Secondo il direttore dell’Osservatorio, Rami Abdel Rahmane, questi raid contro la località di Deir al Assafir - che hanno inoltre provocato decine di feriti - rappresentano la «più grande violazione del cessate-il-fuoco nel Ghouta orientale». La tregua tra il regime e i ribelli è entrata in vigore a fine febbraio, sotto l'egida della Russia e degli Stati Uniti e non riguarda comunque le milizie jihadiste dello Stato Islamico e del Fronte al Nusra, la filiale siriana di al Qaida.

Sul fronte politico, invece, da registrare la presa di posizione del presidente siriano Bashar al-Assad, che si è detto pronto a indire elezioni presidenziali anticipate in Siria «se questa è la volontà dei siriani». Assad, il cui settennato presidenziale si conclude nel 2021, ha aggiunto all’agenzia Ria Novosti che alle elezioni potranno votare «tutti i siriani, sia che vivano in Siria sia che si trovino fuori dalla Siria... Ciascun cittadino siriano in qualsiasi parte del mondo ha diritto al voto». Dall'inizio del conflitto nel Paese, nel marzo 2011, più di 270mila persone sono state uccise e circa cinque milioni di siriani sono scappati.

Le ultime elezioni presidenziali si sono svolte nel giugno del 2014 e Assad aveva vinto il suo secondo mandato con l'88,7%. Il voto, però, si era svolto soltanto nelle zone controllate dal regime e in alcuni Paesi che non hanno interrotto le relazioni diplomatiche con Damasco come il Libano.

Il futuro di Assad è uno dei punti più difficili da risolvere al tavolo dei negoziati di pace di Ginevra. Le potenze internazionali che partecipano alle trattative e l'inviato delle Nazioni Unite Staffan de Mistura hanno auspicato di organizzare un voto, parlamentare e presidenziale sotto l'egida Onu, entro 18 mesi.

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