HIROSHIMA - Il vertice a Hiroshima dei ministri degli esteri dei Paesi del G7 (Usa, Giappone, Canada, Francia, Italia, Germania e Regno Unito) si e' chiuso con una “Hiroshima Declaration”in favore di un rilancio della prospettiva di un graduale disarmo nucleare e con l'annuncio che al G7 dei leader di fine maggio a Ise-Shima sara' pronto un piano di azione per cordinare meglio al lotta al terrorismo internazionale.
Un comunicato congiunto ha sottolineato i valori comuni che uniscono i Paesi del G7, che si traducono anche in una prospettiva solidare nei confronti del problema dei rifugiati, considerato come una questione globale e non solo europea. Solenne la condanna della Corea del Nord per i test nucleari e missilistici in violazione delle risoluzioni dell'Onu, mentre e' stato ribadita l'inaccettabilita' della “annessione illegale” della Crimea alla Russia.
Su pressione del Giappone, e' stato emesso un comunicato separato sulla sicurezza marittima che, sia pure senza citare la Cina, esprime preoccupazione sulla situazione sia nel Mar Cinese Meridionale sia nel Mar Cinese Orientale. Pechino aveva fatto intendere che non avrebbe gradito che si parlasse in consesso G7 di Mar Cinese Meridionale (dove e' accusata di promuovere una militarizzazione di isole contese): sara' sicuramente ancora piu' irritata dal riferimento al Mar Cinese orientale, dove e' la sola (con Taiwan) a contestare al Giappone la sovranita' sulle isole Senkaku. Il G7 esprime “forte opposizione a ogni azione unilaterale intimidatrice, coercitiva o provocatoria che possa alterare lo status quo e aumentare le tensioni”, da risolversi pacificamente e secondo i principi del diritto inetrnazionale.
Sulla Libia il G7 ha dato il benvenuto al trasferimento del GNA (il governo di intesa nazionale) a Tripoli e “lavorera' strettamente con questo governo come il solo governo legittimo della Libia”. A fronte dei forti timori sulla crescente minaccia terroristica e del traffico di persone nel Paese, “la comunita' internazionale e' pronta a fornire un pacchetto significativo di supporto al GNA e al popolo libico per facilitare l'attuazione del Lybian Political Agreement e costruire effettive istituzioni statali”.
Nella sua conferenza stampa, il segretario di Stato americano John Kerry ha citato i suoi colloqui (recenti e a Hiroshima) con il titolare della Farnesina Paolo Gentiloni come importanti per contribuire a un percorso di stabilizzazione della Libia.
Kerry e' stato oggi al centro dell'attenzione come primo capo in carica della diplomazia americana a rendere omaggio con una corona di fiori (assieme agli altri ministri) al cenotafio delle vittime della bomba atomica. Si e‘ anche detto commosso dalla visita al Peace Memorial Museum. Quanto a una possibile visita del presidente Barack Obama a Hiroshima, ha detto di non sapere se avverra'. Ma ha aggiunto che, come si afferma la “Dichiarazione di Hiroshima” sottoscritta oggi, “tutti sono invitati a visitare Hiroshima”, il che “comprende anche il presidente degli Stati Uniti”.
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