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Brennero, braccio di ferro Ue-Austria: «Muro non è la…

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Brennero, braccio di ferro Ue-Austria: «Muro non è la soluzione»

I migranti non possono passare senza controlli. L’Austria, il giorno dopo l’annuncio della costruzione della barriera al valico del Brennero, tira diritto. Nonostante lo scetticismo levatosi da più parti, Commissione europea in primis. «Il management di confine al Brennero e le nuove misure legislative sul diritto d'asilo non sono auspicabili, ma necessari e giusti», così il cancelliere austriaco Werner Faymann ha commentato al termine del consiglio dei ministri a Vienna. E ha aggiunto: «È assolutamente fuori discussione non fare niente e accogliere persone senza limiti e senza controlli. Mi assumo la responsabilità». Le parole di Faymann fanno seguito a quelle del ministro degli Esteri, Sebastian Kurz, che ieri sera ha dichiarato: «Il governo di Vienna è deciso a chiudere il passaggio del Brennero, se sarà necessario». Secondo il giovane capo della diplomazia austriaca, l'Italia non può permettersi di far passare i profughi senza controlli. Il calo del numero dei rifugiati dopo la chiusura della rotta dei Balcani dimostra che a tutte le crisi si può dare risposta. Kurz ha poi alla Germania di dare «i segnali giusti» e chiarire una volta per tutte che non tutti i migranti possono passare.

«Ciò che sta accedendo fra Austria e Italia non è la soluzione giusta», ha detto questa mattina il commissario europeo all'Immigrazione, Dimistris Avramopulos, intervenendo durante la sessione plenaria del Parlamento europeo a Strasburgo. In precedenza, durante una conferenza stampa sempre a Strasburgo, il capogruppo dei Socialisti e Democratici europei, Gianni Pittella, aveva definito l'iniziativa di Vienna «una spallata inutile e negativa contro l'Europa». «L'Austria vuole costruire un muro preventivo contro il pericolo rappresentato da 20-25 rifugiati: se non fosse una cosa seria saremmo al ridicolo. Costruendo muri non si risolvono i problemi», aveva detto Pittella.

Anche la la Commissione Europea segue «con grande preoccupazione» la situazione che si sta determinando al valico del Brennero. Questa la dichiarazione del viceportavoce capo della Commissione Europea, Alexander Winterstein, durante il briefing con la stampa a Bruxelles. La Commissione - ha poi aggiunto la portavoce per le Migrazioni Natasha Bertaud - «è molto preoccupata. Per il momento abbiamo visto solo annunci sulla stampa, ma se dovessero materializzarsi allora dovremmo considerarli molto seriamente. Il passo del Brennero è essenziale per la libertà di movimento all'interno dell'Ue». «La reintroduzione dei controlli di frontiera alle frontiere interne dell'area Schengen - conclude la Bertaud - deve essere una misura eccezionale e proporzionata: la Commissione esaminerà qualsiasi misura presa dal governo austriaco nella prospettiva della necessità e della proporzionalità delle misure. Il commissario europeo agli Affari Interni e alle Migrazioni Dimitris Avramopolous prenderà contatto questo pomeriggio con il ministro austriaco dell'Interno», Johanna Mikl-Leitner.

Sulla questione getta acqua sul fuoco il presidente federale austriaco Heinz Fischer,che cerca di dissipare le perplessità sulla politica del governo di Vienna e su quello che ha definito un «piano di management dei confini» che «in nessun modo porterà a una chiusura del confine». È noto a tutti, ha affermato Fischer «che la frontiera del Brennero riveste un alto significato simbolico anche per l'Unione europea», si legge in un comunicato della Presidenza austriaca.

Questa mattina - nel giorno in cui al Passo sono iniziati alcuni lavori di risistemazione nell'eventualità di una reintroduzione dei controlli al Brennero - sono arrivati a Vienna per colloqui i governatori del Tirolo, Guenther Platter, dell'Alto Adige Arno Kompatscher e del Trentino Ugo Rossi per discutere con il governo di Vienna della situazione. «Ci sarà più traffico e ci saranno più colonne, vedremo a maggio, ci aspettiamo di tutto a questo punto», ha affermato l'assessore comunale di Brennero, Giovanni Pederzini. «Fanno tutto top secret, perché non sanno bene neanche loro cosa fare», aggiunge l'assessore in riferimento all'Austria. «La popolazione qui al Brennero non ha timori che succeda chissà ché, qui la gente è abituata al confine ai controlli, ci adatteremo. Se ci sarà un blocco allora c'è da preoccuparsi in tutti i sensi, perché siamo in Europa», ha aggiunto. «Qui al Brennero - ha detto Pederzini - comunque i profughi non potranno stare, abbiamo solo una struttura che può accogliere 60-70 persone, quindi casomai arrivassero, saranno portati a Vipiteno o in altre realtà», ha detto l'assessore. «Dicono che vogliono fare una barriera di 250 metri, ma dove, qui non c'è posto per una simile struttura», ha aggiunto l'assessore.

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