L'uscita della Gran Bretagna dall'Unione europea sarebbe uno shock per l'economia mondiale. Lo si legge nella bozza del comunicato finale del G-20 dei ministri dell’Economia e dei governatori delle banche centrali, riuniti a Washington. La crescita economica, si avverte, resta modesta e incerta e ci sono rischi al ribasso, tra cui il terrorismo, quelli geopolitici e i rifugiati. Inoltre la politica monetaria da sola non può portare a una crescita bilanciata. Il G-20 riafferma quindi il proprio impegno a portare avanti un'agenda degli investimenti con attenzione alle infrastrutture.
Le principali economie al mondo, infine, vogliono creare una lista nera dei paradisi fiscali. La notizia segue la pubblicazione dei Panama Papers, che ha rivelato un network internazionale offshore attraverso il quale riciclare denaro e evitare di pagare tasse. In particolare nella bozza si legge che i paesi del G-20 vogliono togliere agli evasori fiscali la possibilità di nascondersi dietro a società di comodo anonime. Nel documento si «riafferma in modo forte l'importanza dell'attuazione efficace e diffusa degli standard internazionali per la trasparenza» fiscale. A tutti i Paesi che ancora non si sono impegnati allo scambio di informazioni viene chiesto di farlo «senza ulteriori ritardi».
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