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L’Austria prepara la barriera al Brennero. E vuol fare controlli…

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le misure anti-migranti di vienna

L’Austria prepara la barriera al Brennero. E vuol fare controlli anche in Italia

Il neologismo con cui l’Austria sta dando forma e sostanza alla chiusura del Brennero si chiama “management di controllo” di confine, un tecnicismo, una “foglia di fico”, che serve da oggi al valico di confine austro-italiano a dare una forma e una “sostanza” alla svolta xenofoba e populista di Vienna. Saranno mobilitati almeno 250 poliziotti austriaci al valico del Brennero, con l’introduzione dei controlli di confine decisi da Vienna. Lo ha chiarito il capo della polizia tirolese Helmut Tomac, secondo il quale «in caso di necessità, saranno inviati anche soldati, ma la decisione spetterà al ministero della Difesa». In realtà la decisione spetta solo al ministro degli Interni che può chiamare a sostegno quello della Difesa ma sotto la sua tutela.

L’Austria si prepara così a sigillare la sua frontiera con l’Italia, anche con una rete lunga 370 metri. «Si tratta di una normale rete e non di un filo spinato. Sarà allestita solo se necessario in caso di massiccio arrivo di migranti», ha detto ancora Tomac. La struttura portante, ha spiegato il funzionario di polizia, sarà allestita prossimamente ma la rete vera e propria sarà utilizzata solo in caso di bisogno. «L'Austria non intende isolarsi ma incanalare gli eventuali flussi di migranti», ha spiegato Tomac. In realtà le autorità austriache chiedono di poter effettuare controlli anche sul suolo italiano e sui treni diretti in Austria.

A tal proposito il neo ministro degli Interni austriaco Wolfgang Sobotka è atteso domani a Roma, dove incontrerà al Viminale il suo omologo Angelino Alfano per parlare dei controlli di confine al Brennero. Per le ore 17 è prevista una conferenza stampa di Sobotka all'ambasciata austriaca. Si tratta del primo viaggio all'estero di Sobotka, che venerdì è invece atteso a Potsdam in Germania.

L’Austria prevede di identificare immediatamente alla frontiera i richiedenti asilo, che saranno portati in appositi centri ad Innsbruck e dintorni, mentre i profughi che non hanno diritto saranno riconsegnati all'Italia «che dovrà farsi carico della loro assistenza», ha aggiunto il capo della polizia tirolese. Vienna ha introdotto, tra l’altro, per il 2016 un tetto di 37.500 richiedenti asilo, per cui oltre questo numero nessun rifugiato potrà più entrare nel Paese. Saranno contemplate eccezioni solo per coloro che hanno parenti stretti residenti in Austria o per coloro che rischiano torture o trattamenti disumani nei Paesi in cui verranno rinviati.

Le misure al Brennero
Le misure concrete pianificate da Vienna prevedono, al Brennero, quattro corsie - due per i Tir e due per le auto - per svolgere controlli a vista dei mezzi in transito. «Sarà introdotto un limite di velocità di 30 km/h per motivi di sicurezza», ha spiegato Helmut Tomac. «Mezzi sospetti - ha detto - saranno deviati in una apposita zona di controllo, riducendo in questo modo il più possibile rallentamenti alla circolazione». Secondo Tomac, code saranno comunque inevitabili e in quel caso dovrà scattare la collaborazione con la Polizia stradale italiana di Vipiteno. I controlli al Brennero da parte delle autorità austriache prevedono anche uno stop forzato dei treni a Steinach, subito dopo il confine. «Controlleremo tutti i passeggeri su tutti i treni se l'Italia non dovesse consentire ai poliziotti austriaci di iniziare i controlli già da Fortezza. La fermata a Steinach con relativi ritardi saranno inevitabili», ha concluso Tomac.

Renzi: chiusura Brennero è contro le regole Ue
Comprensibilmente numerose, soprattutto da parte italiana, le reazioni all’annuncio austriaco. Per il premier Renzi l'ipotesi di chiudere il Brennero «è sfacciatamente contro le regole europee, oltre che contro la storia, contro la logica e contro il futuro». Stessi toni e stessi concetti da parte del ministro dell’Interno Alfano, mentre per il Commissario europeo per le migrazioni, Avramopoulos, «invece di erigere muri dovremmo costruire dei ponti, e comunque quello che sta avvenendo tra Austria e Italia deve essere spiegato e chiarito da Vienna». «Capiamo che i Paesi hanno difficoltà e subiscono pressioni - ha aggiunto l’esponente della Commissione Ue - ma ciò che ci preoccupa è che si mette in discussione Schengen sulla libera circolazione dei cittadini». «Il Governo non consentirà all'Austria di fare controlli sul territorio italiano» ha affermato il ministro per i Rapporti con il Parlamento Maria Elena Boschi, ospite di Lilli Gruber a Otto e mezzo su La7.



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