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Fmi: la Germania deve investire di più e fare le riforme

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la missione del fondo a berlino

Fmi: la Germania deve investire di più e fare le riforme

Angela Merkel (Ap)
Angela Merkel (Ap)

FRANCOFORTE - Il Fondo monetario internazionale sollecita ancora una volta il Governo tedesco a maggiori investimenti in infrastrutture e a riforme del mercato del lavoro e alle liberalizzazioni del settore dei servizi.

La crescita dell'economia tedesca resterà moderata quest'anno grazie alle forte domanda interna, favorita dalle condizioni monetarie e fiscali, che compenserà la debolezza della domanda esterna, sostiene l'Fmi nelle conclusioni della missione annuale in Germania.

Nelle previsioni diffuse il mese scorso con il ”World Economic Outlook”, il Fondo indica una crescita dell'economia tedesca dell'1,5% nel 2016 e dell'1,6% nel 2017, entrambe ritoccate al ribasso dalle stime di gennaio e leggermente inferiori alle cifre indicate dal Governo.

Nelle scorse settimane, il direttore dell'Fmi, Christine Lagarde, aveva in più occasioni sottolineato le necessità che Berlino sfrutti il margine nel bilancio pubblico, che si prevede chiuda almeno in pareggio da qui al 2020, per maggiori investimenti. La missione dell'Fmi riconosce che la politica fiscale darà quest'anno un impulso alla crescita pari a circa l'1% del prodotto interno lordo, in larga parte grazie alla spesa per l'accoglienza ai rifugiati, ma ritiene che, se le entrate fiscali dovessero risultare superiori al previsto, come è avvenuto negli anni scorsi, il Governo tedesco dovrebbe utilizzarle per compiere più investimenti.

Progressi da parte tedesca sulle riforme strutturali, dice il Fondo, rivitalizzerebbero la crescita potenziale e rafforzerebbero la leadership della Germania in Europa. Inoltre, una Germania più dinamica sosterrebbe la ripresa ancora fragile dell'area dell'euro.

Nel medio termine, secondo il Fondo monetario, la crescita potenziale dell'economia tedesca è destinata a declinare, a causa dell'invecchiamento della popolazione e questo ha contribuito, facendo aumentare il risparmio e frenando gli investimenti, al surplus delle partite correnti, oggi attorno all'8% del prodotto interno lordo, oggetto di costanti critiche a Berlino da parte dell'Fmi e di altre istituzioni internazionali.

Il Fondo monetario ha condotto anche un'analisi del settore finanziario, le cui conclusioni verranno diffuse nel dettaglio domani a Francoforte. Le banche tedesche, che hanno ricevuto ingenti sostegni pubblici nel corso della crisi finanziaria globale, si sono trovate spesso nel mirino dei mercati negli ultimi mesi, nonché coinvolte (in particolare, la più grande banca privata, Deutsche Bank) in numerosi scandali finanziari. I tecnici dell'Fmi sostengono fra l'altro la necessità di rafforzare i consigli di sorveglianza.

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