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DURANTE CONGRESSO DEL PARTITO

«Reportage non rispettosi»: giornalista della Bbc espulso dalla Corea del Nord

Il giornalista Rupert Wingfield-Hayes
Il giornalista Rupert Wingfield-Hayes

TOKYO - «Reportage non rispettosi». Con questa motivazione un giornalista della Bbc è stato fermato in Corea del Nord e sottoposto a procedimento di espulsione, con divieto di rimettere piede nel Paese.

Rupert Wingfield-Hayes era giunto a Pyongyang il 29 aprile (con un produttore e un cameraman) per coprire la visita di tre premi Nobel (Richard J. Roberts, Finn E. Kydland e Aaron Ciechanover) e con l'intenzione di seguire anche il Congresso del Partito dei lavoratori (il primo dal 1980). Venerdì scorso è stato fermato, interrogato per otto ore e in seguito costretto a firmare una lettera di scuse. Lunedi' la conferma dell'espulsione in giornata.

Il regime ha consentito a oltre 120 giornalisti stranieri di visitare Pyongyang nei giorni del Congresso, ma a sorpresa non ha ancora permesso loro di seguirne i lavori.
Oggi, quarto giorno del consesso che riunisce oltre 3.400 delegati alla “Casa della Cultura 25 Aprile” di Pyongyang, è stata formalizzata la decisione di rafforzare l'arsenale atomico del regime. In precedenza, il leader Kim Jong Un aveva lanciato qualche segnale teoricamente distensivo, assicurando che il Paese utilizzerà l'arma atomica solo per difendersi e dichiarandosi in favore di un «disarmo nucleare globale». Dichiarazioni considerate senza significato sia a Seul sia a Tokyo, in relazione alla conclamata volontà del regime di rafforzare il suo dispositivo atomico.

«Non potremo mai accettare le dichiarazioni della Corea del Nord sulla sua ferma volontà di mantenere il possesso di armi nucleari in violazione delle risoluzioni del Consiglio di Sicurezza dell'ONU e del comunicato congiunto delle sei potenze regionali», ha dichiarato il capo di Gabinetto del governo Abe, Yoshihide Suga. Intanto sono arrivate rinnovate indicazioni sulla possibilità che la Corea del Nord possa effettuare presto un altro test nucleare e sui progressi del regime nel miniaturizzare ordigni atomici in modo da poterli lanciare con missili a medio raggio minacciando i Paesi vicini.

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