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Il populista Hofer favorito alle presidenziali del 22 maggio

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AUSTRIA

Il populista Hofer favorito alle presidenziali del 22 maggio

Il candidato alla presidenza austriaca Norbert Hofer, a destra, con il leader del Fpoe Heinz-Christian Strache
Il candidato alla presidenza austriaca Norbert Hofer, a destra, con il leader del Fpoe Heinz-Christian Strache

Le prime crepe sulla tenuta del governo austriaco di coalizione guidato dal socialdemocratico, Werner Faymann, si erano aperte lo scorso 24 aprile, quando al voto per il primo turno delle presidenziali erano stati chiamati 6,4 milioni di austriaci. Il suo partito, insieme ai popolari (democristiani), aveva subito una

pesante sconfitta, la peggiore dal dopoguerra. Poi Faymann si è dimesso dalla segreteria del partito e dall’incarico di cancelliere ed è stato sostituito il 13 maggio alla guida del partito da Christian Kern, ex presidente delle Ferrovie austriache ed astro nascente della socialdemocrazia austriaca.

Questi drammatici avvicendamenti politici non sono stati che gli ultimi segnali dell’aria che tira al di là del Brennero, dove il candidato dell’estrema destra anti-immigrati, Norbert Hofer, il più votato al primo turno delle presidenziali austriache, ha ottenuto il 36,4% dei voti e ha 16 punti di vantaggio sul candidato dei Verdi, il suo rivale più vicino.

Hofer favorito nel voto di domenica

I risultati ufficiali hanno confermato che il punteggio di Hofer, 45 anni, del Partito della Libertà (Fpoe, la formazione fondata da Jorg Haider) è stato il migliore ottenuto dal suo partito dal 1945 in un’elezione nazionale in Austria.
Il secondo candidato più votato, l’ambientalista Alexander Van der Bellen, 72 anni, leader del partito Verde Die Gruenen per 11 anni (1997-2008), ha ottenuto il 20,4% dei voti. Saranno loro due a confrontarsi il 22 maggio. E non c’è da scommettere che sul candidato verde si concentreranno tutti i voti degli esclusi al primo turno. Anzi, secondo un sondaggio pubblicato dal quotidiano Ostereich24, il 70% degli elettori dei popolari e il 30% dei socialdemocratici voteranno per Hofer al secondo turno, tra cui molti operai spaventati dalla globalizzazione e dalle delocalizzazioni. Alla fine, a causa della crisi dei migranti, l’Austria potrebbe avere il primo presidente populista d’Europa.
In terza posizione si è classificata l’indipendente, Irmgard Griss (18,5%); mentre il socialdemocratico Rudolf Hundstorfer (SPOe) e il popolare Andreas Khol (OeVP) sono stati eliminati con l’11,2% dei voti ciascuno.

“«Le elezioni austriache ci dicono come una Grande Coalizione possa diventare molto piccola»”

Wolfgang Munchau 

È la prima volta che i partiti tradizionali, che governano grazie a un coalizione, escono di scena al primo turno. Come ha sottolineato l’analista Wolfgang Munchau, «le elezioni austriache ci dicono di come una Grande Coalizione possa diventare molto piccola e mi aspetto lo stesso trend in Germania», dove secondo sondaggi riportati dal Wall Street Journal, l’AfD, il partito xenofobo e antieuro veleggia al 15% dei consensi.

Immigrazione e economia, i temi chiave della campagna

A determinare questo successo della destra nazionalista in Austria, tra rigurgiti populisti e paure xenofobe, sono stati due temi: l’immigrazione (in Austria sono transitati un milione di migranti nel 2015 e ci sono state 90mila domande d’asilo) e la difficile situazione economica del paese che sta vivendo un lento, ma inesorabile declino con perdita di competitività e un abbassamento del tenore di vita, con un welfare ormai insostenibile visti i tassi demografici di una popolazione sempre più anziana.

BOOM DI RIFUGIATI IN AUSTRIA
Numero di richieste di asilo (Fonte: Eurostat)

Le elezioni politiche si terranno nel 2018. Il voto sarà importante per capire i destini del libero passaggio al Brennero, un valico dove transitano 140 miliardi di euro di interscambio all’anno. Vienna ha più volte minacciato di alzare un

muro al Brennero per fermare i profughi in arrivo dall’Italia, poi dopo un incontro avvenuto il 13 maggio al Brennero tra il ministro degli Interni Angelino Alfano e il suo omologo austriaco, Wolfgang Sobotka, è stato deciso di sospendere i lavori della costruzione della barriera in cambio di controlli rafforzati italiani sui treni e alla frontiera. «Chi pensa di venire qui per passare in Austria verrà riportato in Italia», ha detto il ministro Alfano. «Siamo noi a decidere dove vanno i profughi», ha ribadito.

INTERSCAMBIO COMMERCIALE AUSTRIA/ITALIA
Valori in migliaia di euro (Fonte: Ice)

La «ricetta» vincente di Hofer

Ma perché Hofer, l’erede di Haider, ha stravinto e rischia di fare il bis al ballottaggio? Hofer nella sua campagna elettorale ha sottolineato la limitata capacità di assorbire nuovi arrivati in Austria, dicendo che «non siamo il dipartimento sociale del mondo». Poi ha criticato le concessioni in materia di visti e ingresso in Europa che la cancelliera tedesca Merkel ha fatto alla Turchia, nel tentativo di risolvere la crisi dei migranti e ha detto che l’Islam non diventerà mai parte della cultura austriaca. Infine ha ricordato che è tempo di togliere le sanzioni economiche dell’Occidente contro la Russia, sanzioni che stanno penalizzando l’economia del Paese alpino alle prese con gli strascichi del disastroso fallimento di Hypo Alpe Adria, l’ex banca della Cariniza, l’ex regno di Haider. Una bancarotta che è costata parecchi miliardi ai contribuenti austriaci e la cui saga non è ancora finita.

UN PIL SENZA SMALTO
Variazione % annua (Fonte: Eurostat)

Il voto austriaco segnala comunque un forte irrigidimento sul tema dei rifugiati e della condivisione delle responsabilità in Europa. Sebbene la partita per il nuovo capo dello Stato in Austria sia aperta, d’ora in avanti, se Hofer dovesse vincere, la chiusura del Brennero, da ipotesi congelata, potrebbe riaprirsi e diventare realtà con conseguente spaccatura tra l’Europa del Nord e quella del Sud.

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