Mondo

Dossier Al G7 il piano in tre punti della Ue sui migranti

  • Abbonati
  • Accedi
Dossier | N. 10 articoliG-7 in Giappone, focus sull'economia globale

Al G7 il piano in tre punti della Ue sui migranti

ISE – L'Europa è preoccupata dall'aumento dei flussi di migranti sulle rotte del Mediterraneo centrale che portano all'Italia e chiede l'appoggio del G-7, mentre il presidente del Consiglio, Matteo Renzi, twitta che sta portando «al tavolo dei grandi l'orgoglio e la dignità che salvano vite in mare».
«I numeri dei migranti che cercano di attraversare il Mediterraneo centrale dal Nord Africa, specialmente dalla Libia, verso l'Italia non è incoraggiante – ha detto all'apertura del vertice del G-7 il presidente del Consiglio europeo, Donald Tusk – soprattutto negli ultimi due-tre giorni. Dobbiamo fare molto di più di prima. Abbiamo bisogno dell'appoggio del G-7. Non ci aspettiamo un programma o dei numeri concreti oggi, ma la buona volontà e una dimostrazione di supporto sì».

“Non ci aspettiamo un programma o numeri concreti oggi, ma la buona volontà e una dimostrazione di supporto sì”

Donald Tusk 

«Dobbiamo fare molto di più di prima. Abbiamo bisogno dell'appoggio del G-7. Non ci aspettiamo un programma o dei numeri concreti oggi, ma la buona volontà e una dimostrazione di supporto sì».

Tusk ha affermato che, se anche per ragioni geografiche la responsabilità ricade soprattutto sull'Europa, “la comunità globale deve mostrare solidarietà”. Le autorità europee (a Ise è presente anche il presidente della Commissione, Jean-Claude Juncker) presentano ai sette un piano in tre punti: assistenza globale ai rifugiati e ai Paesi della regione che li accolgono, come Turchia, Libano e Giordania, che «forniscono un bene comune globale e devono essere finanziati a livello globale»; mobilitazione dei donatori, seguendo il modello degli interventi della Banca europea degli investimenti; partecipazione dei Paesi del G-7 al ricollocamento dei rifugiati che deve avvenire in tutto il mondo. «Ci vuole leadership da parte del G-7 su questo problema», ha detto Tusk, ricordando che i numeri sono i più alti dalla Seconda guerra mondiale. La situazione invece sta migliorando sul versante greco, dopo la chiusura della rotta balcanica e l'accordo con la Turchia. Il numero dei migranti nelle isole greche è crollato del 90% negli ultimi tempi, secondo Frontex.

Per l'Europa è importante anche uscire dal vertice con un messaggio chiaro per un protagonista che non c'è, la Cina, soprattutto sul fronte dell'eccesso di capacità produttiva di acciaio, il doppio della produzione annua europea, secondo Juncker. «L’Europa non può restare senza difese, se ci sono distorsioni del mercato», ha detto il presidente della Commissione. Sullo status di economia di mercato da accordare alla Cina, Juncker non ha voluto sbilanciarsi sulla valutazione che Bruxelles sta elaborando.

LE PRIME DIECI NAZIONALITÀ
Paese di arrivo dei migranti via Mare Mediterraneo. In percentuale sul totale, in base agli arrivi dal 1° gennaio 2016 (Fonte: Unhcr)

GLI ARRIVI VIA MARE
Confronto mensile degli arrivi via Mar Mediterraneo (Fonte: Unhcr)

IL BILANCIO
(Fonte:Unhcr)


Juncker e Tusk si sono anche autocongratulati per il risultato dell'Eurogruppo sulla Grecia. «L'anno scorso al G-7 di Elmau era il problema più grave – ha ricordato Juncker – ora è risolto e anche la questione del debito viene presa in seria considerazione».

© Riproduzione riservata