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Migranti, un altro naufragio al largo della Libia: almeno 20 morti

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Migranti, un altro naufragio al largo della Libia: almeno 20 morti

Ancora un naufragio di migranti nel Canale di Sicilia, a 35 miglia dalle coste libiche: un barcone con un centinaio di persone a bordo si è rovesciato. L'allarme è stato dato da un velivolo di Eunavformed, la missione Ue. Sul posto anche motovedette della Guardia costiera. Secondo le prime stime i morti sarebbero 20- 30; 88 migranti sono stati soccorsi e salvati da due motovedette della Guardia costiera e da una nave di EunavforMed, inviata nella zona dalla Centrale operativa della Guardia costiera.

Un nuovo naufragio, almeno 30 morti
È stato un velivolo lussemburghese che partecipa all'operazione “Sophia”-Eunavformed a localizzare, a circa 35 miglia da Zuara, il barcone capovolto, con circa un centinaio di migranti in acqua o aggrappati allo scafo. È stato dato subito l'allarme e sul posto è intervenuto un secondo velivolo di Eunavformed, questa volta spagnolo, che ha lanciato in mare kit di salvataggio. In zona anche due motovedette delle Capitanerie di porto e una nave spagnola della missione Ue, la 'Reina Sofia', che sta soccorrendo i migranti.

Renzi: Italia ha evitato ecatombe ma dramma continua

«Avevo promesso che avrei portato al tavolo dei leader del mondo le immagini del dottore che ieri ha salvato la bambina di 9 mesi che nel naufragio ha perso la mamma, le immagini della Marina militare, di cui siamo fieri insieme con la Guardia Costiera, che ieri ha salvato 500 persone evitando un'ecatombe. E però il dramma continua. Il nostro lavoro di servizio, di salvare vite umane, rischia però non di essere inutile ma insufficiente» ha detto il premier Matteo Renzi al G7 in Giappone commentando la notizia dell’ennesimo naufragio.

Salvini: Renzi complice di una strage
Ed è subito polemica politica. «Altri morti nel Mediterraneo, urgente un blocco navale che impedisca le partenze. Governo Renzi complice di una strage». Così Matteo Salvini, segretario della Lega Nord, su facebook commenta il nuovo naufragio nel Mediterraneo.

Il naufragio di ieri al largo delle coste libiche
Ieri un barcone carico di oltre 500 migranti si è rovesciato al largo della Libia: oltre 500 i miranti tratti in salvo dalle navi della Marina militare e 5 le vittime. Il barcone, in precarie condizioni di galleggiamento a causa del sovraccarico, era stato avvistato da nave Bettica nel corso dell'attività di sorveglianza nel canale di Sicilia. Poco dopo, però, il barcone si è capovolto e centinaia di migranti sono finiti in mare.

Maxi sbarco a Palermo, fermati 17 scafisti
Diciassette scafisti sono stati fermati oggi a Palermo dopo lo sbarco ieri dalla nave «Dattilo» della Guardia Costiera di 1052 migranti soccorsi in acque internazionali. Sono stati sottoposti a fermo uomini originari del Gambia, del Senegal, della Costa d'Avorio, del Ghana, della Guinea e della Sierra Leone, accusati di favoreggiamento all'immigrazione clandestina.

Migranti, sindaco Ventimiglia si autosospende da Pd Intanto il sindaco di Ventimiglia Enrico Ioculano e gli 11 consiglieri di maggioranza, tutti del Pd, si sono autosospesi dal partito per protestare «contro la mancata posizione a livello politico da parte degli organi centrali e regionali del Pd e del Governo, per risolvere la questione migranti a Ventimiglia». Lo ha annunciato il segretario cittadino del Pd, Domenico Casile. A Ventimiglia è stato chiuso il centro di accoglienza, come chiesto dal sindaco, ma i migranti continuano ad accamparsi in città. Il ministro Alfano, ha detto Ioculano «si era impegnato a risolvere il problema migranti, facendo identificare e trasferire dalle forze di polizia gli stranieri rimasti in città, soprattutto nei pressi della stazione e a bloccare i nuovi arrivi al confine, intervenendo già sui treni». Ma con il centro chiuso nulla è cambiato e ora un centinaio di migranti vive, senza condizioni igieniche adeguate, in un accampamento curato dai “No border” sul greto del fiume Roja, con la Caritas che distribuisce pasti. Nei mesi scorsi, il Pd di Ventimiglia e il sindaco avevano più volte scritto dal presidente del Consiglio Renzi e al commissario del Pd Ligure David Ermini chiedendo aiuto. «Ci aspettavamo un comportamento diverso - ancora Casile - da un governo amico. Pertanto, abbiamo deciso di autosospenderci».

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