Mondo

Mogadiscio, attacco e strage jihadista all’hotel Ambassador.…

  • Abbonati
  • Accedi
somalia

Mogadiscio, attacco e strage jihadista all’hotel Ambassador. Almeno 15 morti

Un vittima viene portata via dall’hotel di Mogadiscio
Un vittima viene portata via dall’hotel di Mogadiscio

Almeno 15 persone sono morte nell'attacco, rivendicato dagli Shabaab, all'hotel Ambassador di Mogadiscio, in Somalia. Tra le vittime ci sono diversi deputati, tra cui Abdullahi Jaamac Kabaayne e Mohamed Mohamud Gure. Altri parlamentari sono rimasti feriti. Secondo la polizia e testimoni sul posto l'attacco è stato compiuto da un commando di almeno tre terroristi. Prima un'autobomba è stata lanciata ed è esplosa contro l'ingresso dell'hotel, situato nella centrale via Makkah Almukarramah. Il kamikaze è morto, un enorme varco si è aperto, l'intera facciata è stata gravemente danneggiata.

Mentre la gente fuggiva in preda al panico, altri due jihadisti sono entrati nell'albergo sparando a caso contro chiunque capitasse loro a tiro e sono riusciti a salire all'ultimo piano. Sul terreno, al loro passaggio, hanno lasciato una quindicina di morti e almeno 40 feriti, secondo la polizia. Neanche un'ora dopo l'inizio dell'attacco, l'Agenzia nazionale di informazione e sicurezza somala (Nise) ha riferito che le forze di polizia avevano fatto irruzione mettendo in sicurezza tre piani dell'albergo e portando in salvo almeno dieci persone. Secondo i media locali, i due miliziani Shabaab si sarebbero asserraggliati all'interno dell'edificio, dove a tarda sera risuonavano colpi di arma da fuoco ed esplosioni.

Oggi, intanto, il Pentagono ha annunciato un raid aereo che ha probabilmente ucciso proprio in Somalia Abdullahi Haji Daud, uno dei più influenti comandanti Shabaab. Secondo Peter Cook, portavoce del Pentagono, Daud coordinò vari attacchi in Somalia, Uganda e Kenya. Secondo le autorità keniote Daud guidò anche l'attacco all'università di Garissa in Kenya.

Non è la prima volta che gli Shabaab attaccano un hotel a Mogadiscio, un simile episodio risale al 2010, e di nuovo nel 2015, in febbraio, un altro attacco aveva colpito un albergo di Mogadiscio, il Central Hotel, provocando 20 morti. Secondo gli esperti, quello di oggi è stato l'ennesimo tentativo di destabilizzare il Paese - peraltro mai pacificato dopo l'intervento militare internazionale che nel 1991 portò alla fine della dittatura di Siad Barre - ad opera dei miliziani integralisti che stanno cercando di formare un fronte comune con lo Stato islamico e i Boko Haram nigeriani.

© Riproduzione riservata