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Obama conferma: la strage di Orlando è un atto terroristico

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Obama conferma: la strage di Orlando è un atto terroristico

NEW YORK - Ci risiamo: un altro attacco contro innocenti, un altro “lupo solitario”, secondo le ultime notizie disponibili affiliato all’Isis (che ha rivendicato), ha ucciso 50 persone in America nella notte di sabato. È il massacro più grave nella storia del paese. Che ci sia una matrice terroristica lo ha confermato, del resto, lo stesso presidente Barack Obama in un breve e commosso discorso alla Nazione. Nell'attacco di ieri notte contro il night club per gay e lesbiche a Orlando, in Florida «c’è una matrice terroristica e di odio per le minoranze. Abbiamo l'Fbi al coordinamento dell'inchiesta e tutte le nostre forze dell'ordine e per per la Sicurezza Nazionale interna al lavoro per ricostruire le motivazioni - ha detto il presidente - . È un giorno orrendo per la comunità gay, lesbica, transgender: quel locale non è solo un night club, è un luogo che esprime solidarietà alla comunità gay e (testimonia) rivendicazioni per la conquista di diritti civili. Ma nessun attacco cambierà il nostro paese, le nostre conquiste, il nostro rispetto per i diritti del prossimo».

Tuttavia l'America si confronta di nuovo con un incubo che sembra senza fine. Questa volta i morti sono stati 50, per mano di un individuo munito di un'arma automatica militare Ar 15. È entrato nel locale, il bar Pulse, verso le due del mattino mentre i clienti celebravano una festa “Upscale Latin Saturday”, in un locale che si definisce come il più trendy per la comunità latino americana, e in breve ha creato una situazione in cui teneva i clienti in ostaggio sotto la minaccia del suo mitra, uno dei più micidiali sul mercato.

Poi ha cominciato a sparare. La polizia, chiamata subito da chi era riuscito a fuggire ha circondato l'edificio ma trattandosi di una situazione delicata, in cui vi erano decine e decine di ostaggi, ha cercato di comunicare con il terrorista, che nel frattempo aveva smesso di sparare. Poi il massacro metodico, orrendo per chi si trovava dentro sapendo di poter essere “giustiziato”, è ripreso.

A quel punto la polizia ha fatto irruzione nel locale dopo aver fatto esplodere due granate. Nove poliziotti in tenuta militare sono entrati, uno è stato colpito alla nuca da un proiettile ma per fortuna il casco ha impedito che fosse ucciso sul colpo. Gli altri hanno sparato colpendo a morte il terrorista. A quel punto il macabro conteggio delle vittime: oltre ai 50 morti ci sono 53 feriti, alcuni gravissimi. Il più terribile massacro per arma da fuoco nella storia americana. Peggio di Virginia Tech dove in un attacco armato nel 2007 sono morte 32 persone; peggio di Sandy Hook a Newton in Connecticut dove nel 2012 sono state uccise 26 persone inclusi molti bambini.

L'autore del massacro si chiama Omar Mateen, 29 anni, era nato a New York nel 1989, poi con la famiglia immigrata dall'Afghanistan si era trasferito in Florida. La ex moglie ha detto che era un “violento”, che la picchiava e che per questo aveva chiesto il divorzio. L'uomo era stato sotto sorveglianza del'Fbi per sospetto di collusione con gruppi terroristici, era infatti un simpatizzante dei movimenti per l'estermismo islamico e sembra che avesse espresso parole di ammirazione per le attività del califfato.

Ma il padre dell'assassino ha spiegato ieri che secondo lui l'elemento scatentate per il massacro di ieri notte fu una scena che il figlio osservò a Miami: due gay che si baciavano in pubblico mentre lui era in compagnia del figlio di tre anni. Sembra che avesse ripetuto più volte quanto la cosa fosse oltraggiosa e contro i principi base della religione islamica. E dunque forse raccogliendo i messaggi dell'ISIS che incoraggiano gli individui, i figli dell'Islam naturalizzati in occidente a colpire Omar ha deciso di colpire. Ha acquistato il mitra e ha pianificato. Dopo due mesi l'attacco.

Ci sono ovviamente ora tutte le polemiche del caso sulla facilità con cui si comprano armi militari in America, ma Omar era anche una guardia giurata e, nonostante il suo passato di “sospetto” ha schivato tutti i controlli ed è entrato in possesso dell'arma.

“Il paese rischia di essere ancora più diviso: Donald Trump è a favore del porto d'armi libero, Hillary Clinton è contraria”

 

Ora restano 50 famiglie in lutto e un paese già dilaniato da una delle più difficili corse elettorali a riflettere, senza che vi sia una soluzione, sull'opportunità di mettere la bando la vendita di certe armi, su quella di chiedere controlli incrociati per i venditori e, infine, sul quesito piu' difficile: come mai un ragazzo nato e crescito in America si è rivolto contro il suo paese? Le risposte le conosciamo, fanatismo, odio razziale, odio religioso.

Uno sviluppo che finirà per dividere ancora di più il paese: Donald Trump è a favore del porto d'armi libero, Hillary Clinton è contraria. Comunque sia qualcosa si dovrà fare. E qualcuno si aspetta un ordine esecutivo del presidente per limitare la diffusione di armi letali, militari, in grado si sparare decine di colpi in pochi secondi lasciando senza possibilità di scampo le vittime designate.

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