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Effetto Brexit: il franco svizzero torna a salire

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Effetto Brexit: il franco svizzero torna a salire

  • –di Lino Terlizzi

Ora anche il franco svizzero registra le incertezze legate a Brexit. Dopo una fase abbastanza lunga di stabilità e in qualche momento anche di discesa, la moneta elvetica in questi giorni è tornata ad apprezzarsi. Il franco è quindi nuovamente oggetto delle attenzioni di investitori alla ricerca di beni rifugio. I timori collegati a un'eventuale uscita del Regno Unito dall'Unione europea, in occasione del referendum del 23 giugno prossimo, stanno spingendo il valore della valuta elvetica. Dopo gli investimenti in oro e in alcuni titoli di Stati considerati più affidabili di altri, una parte del mercato si dirige anche verso il franco.

L’ANDAMENTO
Il cambio franco svizzero/euro e franco svizzero/dollaro da inizio 2016

Il cambio euro-franco era a 1,11 a fine maggio e a 1,10 settimana scorsa, ora danza attorno a 1,08, un livello che non si vedeva da inizio marzo. Anche nei confronti della valuta Usa la moneta svizzera ha guadagnato terreno: il cambio dollaro-franco era a 0,99 all'inizio di questo mese ed è adesso attorno a 0,96. Investitori alla ricerca di beni rifugio acquistano franchi nonostante i tassi negativi esistenti sulla moneta elvetica; e nonostante la politica della Banca nazionale svizzera, che continua ad essere nettamente contraria all'apprezzamento del franco. L'export è infatti una voce importante del prodotto interno lordo elvetico e la Bns, pur costretta ad abbandonare nel gennaio 2015 la soglia di cambio euro-franco 1,20, non ha smesso di intervenire sul mercato per frenare il franco stesso e cercare di evitare altri riflessi negativi sulle esportazioni rossocrociate.

La Banca nazionale svizzera si pronuncerà giovedì prossimo, in occasione della tradizionale conferenza stampa di metà giugno. C'è attesa da parte degli analisti e degli operatori sulle mosse della Bns. Dopo le tensioni innescate da Brexit e dopo i rialzi del franco di questi giorni, l'interrogativo riguarda altri eventuali passi dell'istituto centrale elvetico. Sulla piazza svizzera ci si chiede se la Bns non si muoverà oppure se intensificherà ulteriormente i suoi acquisti di valute estere (soprattutto euro), nonostante le sue riserve di divise straniere abbiano ormai raggiunto livelli molto alti. E ci si chiede pure se la stessa Bns renderà ancor più negativo il tasso di riferimento sul franco, che è a meno 0,75%, sempre nel tentativo di frenare il franco. In attesa di risposte da parte della Bns e dell'esito del referendum britannico, i riflettori restano accesi anche sulla moneta elvetica.

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