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De Vincenti: «Brexit prima dei due anni, fiduciosi su Borse ma …

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sottosegretario presidenza del Consiglio

De Vincenti: «Brexit prima dei due anni, fiduciosi su Borse ma pronti a tutelare i risparmiatori»

(Lapresse)
(Lapresse)

«Siamo pronti a intervenire a tutela dei risparmiatori», la rassicurazione arriva dal sottosegretario alla presidenza del Consiglio, Claudio De Vincenti. Che guarda con cautela, ma anche con un po’ di fiducia alla riapertura domani dei mercati dopo il venerdì nero della Borsa provocato da Brexit: «Noi pensiamo che i mercati abbiano assorbito lo shock e guardino al medio periodo. Siamo confidenti che i mercati cominceranno a reagire in termini diversi da
quelli di venerdì».

Più rapidità sull’uscita della Gran Bretagna
De Vincenti fa sapere che il Governo sta seguendo con attenzione l’evolversi della situazione ed «è pronto a utilizzare tutti gli strumenti necessari per garantire la stabilità» del sistema. «In questi giorni - ha aggiunto il sottosegretario - abbiamo effettuato ricognizioni di tutti gli strumenti disponibili in Italia e in Europa». Si tratta di strumenti «per interventi a sostegno della liquidità delle banche e della loro solvibilità. Ma le banche italiane sono solide». E all’ipotesi che il processo per l’uscita del Regno Unito dall’Unione europea duri due anni o anche più avverte: «Io credo che sarà necessario essere
più rapidi in coordinamento con le autorità dell'Unione europea in un rapporto di chiarezza ma non di rivincita con la Gran Bretagna».

Ora è cruciale evitare effetto domino
Per evitare che l’esempio della Brexit sia seguito da altri Paesi serve una reazione forte dell’Europa. Per Claudio De Vincenti il problema infatti è proprio «come le autorità europee e i governi sapranno reagire a questo segnale forte che arriva dalla Gran Bretagna».

“«Noi siamo convinti che i Paesi fondatori hanno una responsabilità grande verso l’Europa”

 

Una prima risposta potrebbe arrivare dal vertice di domani a Berlino tra il premier Matteo Renzi, la cancelliera tedesca Angela Merkel ed il presidente francese Francois Hollande. «Noi siamo convinti che i Paesi fondatori hanno una responsabilità grande verso l’Europa», spiega il sottosegretario a Palazzo Chigi. Che invoca chiarezza: «Noi come governo sosteniamo con forza superi l'austerity e si abbracci una politica di rilancio dell’occupazione e dell'inclusione sociale. Abbiamo presentato un documento importante per una nuova politica economica ed è ora che l'Europa lo adotti e prenda una linea nuova e chiara».

Gentiloni: occasione di rilancio per l’Europa
Sulla stessa scia di De Vincenti anche il ministro degli Esteri Paolo Gentiloni che dopo il referendum con cui la Gran Bretagna ha scelto di abbandonare l'Unione si dice convinto sia possibile «trasformare questa situazione difficile in una occasione di rilancio dell’Europa». Il capo della Farnesina, che oggi ha parlato a fianco del segretario di Stato Usa John Kerry - a Roma anche per un incontro con il premier israeliano Johan Kerry - ha evidenziato la necessità di rilanciare, proprio ora, le politiche comuni europee. E questo cambiamento «per il governo italiano passa - ha spiegato Gentiloni - attraverso politiche comuni sulla crescita, la crisi migratoria e la sicurezza».

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