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SUMMER DAVOS

Il premier Li Keqiang alla Summer Davos: «La Cina vuole un'Europa unita»

Il premier Li Keqiang con Klaus Schwab (Afp)
Il premier Li Keqiang con Klaus Schwab (Afp)

Pechino - La Cina vuole un'Europa unita. Lo ha detto senza mezzi termini il premier Li Keqiang nel discorso di rito a Tianjin al World Economic Forum, meglio noto come Summer Davos, il Davos della Cina. Il premier Li ha non nascosto le preoccupazioni per l'effetto Brexit, ha ribadito l'impegno della Cina per le riforme, ma ha sottolineato la gravità dell'impatto sull'economia asiatica e cinese in particolare, pur senza tuttavia ricalcare i toni, ben più pessimistici, adottati dal ministro delle Finanze Lou Jiwei nell'ultima giornata dell'Annual meeting dell'Aiib. Lou ha ventilato un decennio di turbolenze, in pratica un intero ciclo economico negativo anche “se le ripercussioni e le conseguenze da Brexit sono difficili da prevedere, ora”.


Oggi ad avere la peggio è stato lo yuan ai minimi da 5 anni e mezzo a questa parte, la parità è stata fissata dalla Banca centrale a quota 6,6375, il più basso basso da dicembre 2010. Il dollaro si è rafforzato sulle piazze asiatiche, con la sterlina sotto pressione.
Hong Kong perde quota sotto l'effetto delle turbolenze internazionali, tuttavia le small-caps salvano Shanghai che realizza un lieve guadagno, per Hong Kong diventa cruciale l'effetto degli investitori internazionali dopo la decisione della Gran Bretagna di lasciare l'Unione europea.

Ma le azioni di Hong Kong, più vulnerabili alle oscillazioni del mercato a livello mondiale, hanno continuato a scivolare inesorabilmente anche se il tipo di panico scatenato inizialmente con il voto Brexit è per il momento archiviato. Con la pausa pranzo, l'indice CSI300 delle blue chip a Shanghai è salito dello 0,8 per cento a 3,102.73 punti, mentre l'indice di Shanghai aveva guadagnato 0,9 per cento, a 2878.76 punti. Intanto Nomura ha abbassato le sue previsioni di crescita del Pil della Cina per il 2016 dal 6,2 per cento al 6,0 per cento, la previsione Brexit sarebbe infatti negativa per le esportazioni verso l'Europa.

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