LONDRA - La chiamano la ‘Merkel britannica': è Theresa May, ministro dell'Interno britannico, che oggi sembra prossima a essere incoronata leader del partito conservatore e quindi premier dopo il ritiro della sua unica avversaria Andrea Leadsom. La May ha diverse caratteristiche in comune con la Cancelliera tedesca. Entrambe sono estremamente serie, affidabili e capaci e preferiscono essere giudicate troppo caute e poco frizzanti piuttosto che fare capricci o cedere ai facili istrionisimi della politica. Presentando il suo programma, la leader in pectore ha detto che il partito conservatore sarà “al servizio dei lavoratori” e cercherà di far ritrovare alla gente comune la fiducia nella politica.
La May ha dichiarato di essere in grado di unire il partito e il Paese e di avere l'esperienza e la credibilità per condurre i difficili negoziati con Bruxelles.
Per evitare di essere danneggiata dal suo pur tiepido sostegno per Remain durante la campagna elettorale, la May ha promesso che “Brexit significa Brexit” e non ci saranno ripensamenti o “un rientro dalla porta sul retro”. Anzi, ha intenzione di creare un dipartimento dedicato alle trattative di uscita dalla Ue.
L'esperienza sul campo è il suo pregio principale.
È il ministro dell'Interno più longevo degli ultimi cinquant'anni, sopravvissuta a diversi rimpasti di Governo per la sua competenza. Come ministro ha dovuto affrontare due problemi che sono più che mai cruciali anche per un futuro premier: l'emergenza immigrazione e l'allarme terrorismo. La sua linea dura su entrambi i fronti ha rafforzato la sua immagine di ‘donna d'acciaio' ma le ha conquistato pochi amici.
L’incarico di ministro dell'Interno è arrivato dopo una lunga serie di posizioni di rilievo, tra le quali prima presidente donna del partito conservatore e ministro-ombra della Cultura, dei Trasporti e del Lavoro. Figlia di un pastore anglicano, dopo la laurea in geografia a Oxford e qualche anno di lavoro alla Banca d'Inghilterra, la May è entrata in politica e nel 1997 è stata eletta deputato per la circoscrizione elettorale di Maidenhead, poco a nord di Londra. I suoi nemici la accusano di essere fredda e insensibile, ma ammettono la sua forza e determinazione. La May è una sfinge che fa il suo lavoro con dedizione ma non ama parlare della sua vita privata o fare pettegolezzi sugli altri. Sposata con un compagno di università, non ha avuto figli e in una rara rivelazione ha detto che questo è stato un grande dolore.
Se l'occasione lo richiede sa essere perfida. Quando qualche anno fa Boris Johnson aveva mentito su una storia extra-coniugale, lo aveva preso a staffilate verbali. Nel mondo della May le regole sono regole e non si mente al partito o al Parlamento. Quando Johnson era sindaco di Londra, lei come ministro dell'Interno gli ha messo i bastoni tra le ruote, negandogli tra l'altro il permesso di usare i cannoni ad acqua che Boris aveva acquistato in Germania e voleva dare in dotazione alla Metropolitan Police.
Si è sempre dichiarata una femminista convinta, e al contrario di Margaret Thatcher, che amava essere l'unica donna nelle stanze del potere, ha sempre avuto collaboratrici donne e ha sempre promosso la causa battendosi per rendere più ‘rosa' il partito e il Governo. Nonostante la sua sobrietà nella vita, nel lavoro e anche nel vestire, la May ha un lato debole decisamente femminile: la passione per le scarpe, rigorosamente a tacco alto e preferibilmente con stampa pelle di leopardo. In questo almeno si distingue da Angela Merkel.
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