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La Banca d’Inghilterra taglierà i tassi, sterlina ai minimi sull’euro

Il governatore della Bank of England Mark Carney (Afp)
Il governatore della Bank of England Mark Carney (Afp)

LONDRA - La Gran Bretagna si avvia verso un taglio dei tassi di interesse e nuove forme di allentamento per far fronte al dopo Brexit. Lo ha lasciato intendere il governatore della Banca d’Inghilterra, Mark Carney, precisando che una decisione definitiva sarà annunciata il 16 luglio dal Comitato di politica monetaria. Non sarà l’unica misura della BoE per sostenere un Paese che s’incammina verso l’annunciata contrazione. «Ritengo che l’economia stia già peggiorando...Non si tratta di capire se ci sarà un aggiustamento del quadro economico – ha detto – ma quanto durerà e quanto profondo sarà». Secondo Mark Carney l’estate porterà nuovo quantitative easing mentre a scopo cautelativo le aste per garantire liquidità si svolgeranno su base settimanale e non mensile.

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Bank of England dopo i 250 miliardi messi a disposizione del mondo del credito, nell’ immediatezza del risultato referendario, si struttura per far fronte all’incertezza di più lungo corso, quella che accompagnerà la Gran Bretagna nei mesi di transizione verso un nuovo accordo con l’Ue e poi nel riaggiustamento globale della struttura economica. «Per emergere da un mondo di incertezze – ha detto Carney – con la necessaria fiducia i cittadini e il mondo degli affari hanno necessità di individuare un punto fisso per la navigazione». La Bank of England s’impegna a fare del proprio meglio e, nello specifico, “ad adottare qualsiasi misura sia necessaria per sostenere la crescita a condizione che l’inflazione ritorni verso il target entro un lasso di tempo adeguato”.

Parole che sfiorano il passaggio più delicato dell'intervento del governatore ovvero l’indipendenza della banca centrale. Durante la campagna referendaria e, ancor di più, dopo l'esito del voto, Mark Carney è stato accusato di essersi eccessivamente esposto a favore di Remain, ipotizzando scenari – recessione – che i brexiters considerano improbabili. Nel rispondere alla domande dei media il banchiere canadese ha riaffermato la validità di stime che «arrivano dal Tesoro e da organismi internazionali», ha anche scherzato – a denti stretti – sulla stabilità «del mio posto di lavoro», liquidando con un’alzata di sopracciglio le battute sul suo passato a Goldman Sachs.

Mark Carney è sotto attacco da ambienti del Tory party, ma ieri ha cercato, in primo luogo, di tranquillizzare imprese e famiglie innescando tuttavia la caduta della sterlina: dopo l’intervento del governatore ha perso oltre l’1% nei confronti dell’euro fino a 83,845 pence, il livello più basso dal marzo 2014, e si è indebolita anche sul dollaro fino a 1,3245 rispetto all’1,3432 precedente alle sue parole. Una contrazione inevitabile dinnanzi alla prospettiva di un’ulteriore sforbiciata a tassi che sono allo 0,5 per cento.

GBP/EUR DEL 30 GIUGNO E 1 LUGLIO
Dati aggiornati alle 09.12 (Fonte: Thomson Reuters)
GBP/USD DEL 30 GIUGNO E 1 LUGLIO
Dati aggiornati alle 09.12 (Fonte:Thomson Reuters)

Le misure di politica monetaria e pertanto l’azione della banca centrale non possono dare tutte le risposte al quadro di incertezza che Brexit ha innescato. «Una verità scomoda – ha detto il governatore - è che ci sono limiti all’azione della Bank of England..la politica monetaria non può annullare completamente le conseguenze di shock negativi...» Le prospettive economiche saranno dettate «da più importanti decisioni, piani più ampi, formulati da altri». In altre parole dalla politica. Quella politica che Carney con tutte le cautele del caso si è augurato sappia trovare nuove strategie per connettere la Gran Bretagna all’Europa e al resto del mondo. Una parola il governatore della Banca d’Inghilterra l’ha dedicata anche alle banche, bersagliate in Borsa. Ha ribadito che rispetto alla crisi del 2008 la patrimonializzazione è un multiplo di quella post Lehman grazie anche alla raccolta di 130 miliardi sul mercato.

Tutto è stato allestito dalla Banca d’Inghilterra, secondo Mark Carney, per gestire la transizione, ma “tutto” non potrà necessariamente bastare se dal governo non arriveranno risposte chiare agli interrogativi aperti da Brexit. E la giornata politica non suggerisce una navigazione tranquilla.

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