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Terrore Isis a Dacca. Strage di stranieri al ristorante, uccisi nove…

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Terrore Isis a Dacca. Strage di stranieri al ristorante, uccisi nove italiani

Un nuovo assalto agli stranieri, questa volta in Bangladesh, con il marchio Isis. E un altro giorno di lutto per l’Italia. «Sono nove le vittime italiane accertate finora», ha annunciato nel pomeriggio il ministro degli Esteri Paolo Gentiloni; un nostro connazionale, il modenese Gianni Boschetti, marito di una delle vittime, è invece riuscito a fuggire prima della strage. Purtroppo è pesantissimo per l’Italia il bilancio dell’attentato a Dacca, capitale del Bangladesh, avvenuto ieri sera in un ristorante situato nel quartiere delle ambasciate.

In totale ci sono state 20 vittime, oltre a sei morti tra i terroristi del commando. Tra gli ostaggi uccisi dalla follia jihadista ci sono anche sette giapponesi che lavoravano per l’Agenzia di aiuto ai Paesi in via di sviluppo, un americano, un’indiana e tre bengalesi. Tredici persone, tra cui quattro stranieri, sarebbero stati invece liberati durante il blitz delle forze speciali bengalesi. Molti degli ostaggi sono stati uccisi con armi da taglio (secondo una fonte, sgozzati) dopo essere stati interrogati sul Corano.

Le nove vittime italiane accertate sono: Adele Puglisi, Marco Tondat, Claudia Maria D'Antona, Nadia Benedetti, Vincenzo D'Allestro, Maria Rivoli , Cristian Rossi, Claudio Cappelli e Simona Monti. L’Unità di crisi della Farnesina
in serata ha accertato che il connazionale dato in un primo momento per disperso non era presente nel ristorante al momento dell'attacco.

L’irruzione all’interno dell'Holey Artisan Bakery, nel cuore del quartiere diplomatico della capitale, è stata fatta da un centinaio di uomini delle forze speciali intorno alle 7.40 ora locale, le 3.40 in Italia.


Il blitz
«L'operazione è terminata, la situazione è completamente sotto controllo», ha detto la mattina presto ora locale (era notte qui in Italia) il portavoce dell'esercito bengalese, Rashidul Hasan. All'emittente Times Now, il colonnello Tuhin Mohammad Masud, responsabile delle forze speciali del Battaglione di azione rapida, aveva confermato ben presto la presenza di vittime. Il colonnello Masud ha anche detto che tra gli ostaggi liberati ci sono un giapponese e due cittadini dello Sri Lanka. La liberazione di un ostaggio giapponese è stata confermata da un portavoce del governo di Tokyo, mentre mancano notizie di altri sette. Una delle vittime accertate è una giovane indiana di 19 anni che stava frequentando l’università di Berkeley, come ha confermato la ministra degli Esteri di New Delhi Sushma Swaraj.

I terroristi, otto o nove, erano entrati nel locale, frequentato soprattutto da stranieri, intorno alle 21.20 ora locale, uccidendo due poliziotti e prendendo in ostaggio i clienti. L'attacco è stato rivendicato dallo Stato islamico, che sostiene di aver ucciso 24 persone, ma le autorità bengalesi hanno smentito. Il numero degli ostaggi fatti prigionieri nel ristorante, secondo alcune fonti, sarebbe stato di circa 35, di cui 20 stranieri. Secondo il Bangladesh Daily Star, che cita Rezaul Karim, padre di uno degli ostaggi, i cittadini del Bangladesh e chi era in grado di recitare qualche versetto del Corano sarebbe stato risparmiato dagli uomini del commando.

La premier Sheikh Hasina: «Determinati a sradicare il terrorismo»
Il Bangladesh è «determinato a sradicare il terrorismo» dal Paese, dopo l'assalto a un ristorante di Dacca da parte di un gruppo di jihadisti, conclusosi con un numero imprecisato di morti e feriti. È quanto ha affermato la premier Sheikh Hasina, in un discorso trasmesso in diretta televisiva.
«È stato un atto estremamente efferato. Che tipo di musulmani sono queste persone? Non hanno alcuna religione», ha commentato la premier. «La gente deve resistere a questi terroristi. Il mio governo è determinato a sradicare il terrorismo e la militanza in Bangladesh».

Renzi in contatto con la Farnesina, al lavoro a Palazzo Chigi
Il presidente del Consiglio, Matteo Renzi, è rimastooggi a palazzo Chigi per seguire gli sviluppi da Dacca e, a metà mattina, ha ricevuto il ministro degli Esteri Paolo Gentiloni.
In un breve intervento, intorno alle 12.30, il presidente del Consiglio ha specificato che le famiglie delle vittime di Dacca saranno le prime ad avere notizie ufficiali sulle sorti dei loro cari: «Abbiamo seguito tutta la notte gli eventi sperando in esiti diversi. Ora un velivolo della presidenza è in volo» verso Dacca. «Davanti alla tragedia dell'estremismo radicale, credo sia il momento in cui l'Italia unita dia un messaggio di dolore e compassione. Piangiamo lacrime di solidarietà e cordoglio -continua Renzi- ma è anche il momento di lanciare un messaggio di determinazione: l'Italia non arretra davanti alla follia di chi vuole disintegrare la vita quotidiana, siamo colpiti ma non piegati».

Bangladesh: esercito, tutti stranieri i venti morti

Gentiloni: il mondo islamico isoli il terrorismo fondamentalista
«Dobbiamo avere la meglio su Daesh perché muove la mano degli assassini con la sua presenza simbolica» anche fuori dai territori che controlla, ha detto il ministro degli Esteri Paolo Gentiloni. Bisogna «isolare il terrorismo fondamentalista nella realtà del mondo islamico, chiedendo ai governi islamici e alle nostre comunità musulmane di impegnarsi in questo isolamento al massimo livello». «Non basterà solo un'azione militare, per arrivare a questo isolamento il mondo islamico deve mobilitarsi con chiarezza, e finché noi non avremo sconfitto la presenza simbolica del Daesh ed il suo richiamo rischieremo proseliti in giro per il mondo”, ha aggiunto Gentiloni.

Papa Francesco: «Offese contro Dio e contro l’umanità»
Il Papa, «profondamente rattristato dalla violenza insensata perpetrata contro vittime innocenti a Dacca, esprime di cuore le proprie condoglianze e condanna questi atti barbari come offese contro Dio e contro l'umanità». Lo afferma un messaggio inviato presso la diocesi di Dacca, a nome del Papa, dal segretario di Stato Pietro Parolin. Il Papa inoltre «affida i morti alla misericordia di Dio, e assicura le proprie preghiere alle famiglie in lutto e ai feriti».

La testimonianza: «Abitanti terrorizzati, economia a rischio»
«Gli abitanti di Dacca sono più che terrorizzati: i miei colleghi bengalesi mi hanno riferito che una cosa così non si era mai vista. Tutto il quartiere dell'attentato è ora isolato, circondato totalmente da un cordone di sicurezza che rende la zona off limits. Solo il personale diplomatico può accedervi. Quello che si respira intorno è comunque terrore». A dirlo a un’agenzia di stampa italiana è Luca Guerneri, responsabile progetti in Bangladesh per Terre des Hommes Italia, in stretto contatto con un collega bengalese che descrive una situazione agghiacciante e che sta tentando di raggiungere la sede dell'ong a Dacca (attualmente chiusa per fine Ramadan), a soli 200 metri dal luogo dell'attentato terroristico.

«I residenti del quartiere dell'attentato sono tagliati fuori per ora, non possono rientrare nelle proprie case per ragioni di sicurezza. È tutto bloccato», continua Guerneri, raccontando che «i corpi delle vittime sono stati portati all'ospedale militare della città». «Ora siamo sintonizzati sugli stranieri perché questo attacco ha colpito loro - aggiunge Guerneri - ma c'è da aspettarsi anche un conseguente effetto grave che potrebbe colpire invece gli interessi economici. Causa ne sarebbe l'avvertita assenza di sicurezza nel paese che potrebbe scoraggiare gli investimenti soprattutto nell'industria dell'abbigliamento, la numero uno in Bangladesh. Una situazione preoccupante per l'economia bengalese».

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