Da oggi Pokemon Go gioca in casa, tra un decalogo di regole introdotto dal governo per ragioni di sicurezza: è avvenuto finalmente il lancio ufficiale in Giappone del nuovo videogioco per smartphone che sta creando una vera e propria mania su scala globale. L’avvio ritardato nel Paese dove Pokemon è nato oltre un ventennio fa rappresenta il primo lancio in Asia, dopo una trentina di altre nazioni, per il gioco sviluppato da Nintendo con le participate Pokemon Co. e Niantic.
Anche oggi in Borsa il titolo di Nintendo – più che raddoppiato nelle ultime due settimane, al punto da superare la capitalizzazione di Sony – è stato oggetto di forti scambi (con un rialzo però ridimensionatosi nel finale), così come quello di McDonald’s Japan che presso i suoi 2.900 punti vendita promette di dare ai giocatori “esperienze speciali” (400 ristoranti diventeranno “gyms” dove i clienti potranno sfidarsi, mentre altri punti saranno “PokeStops”).
In contemporanea, il governo giapponese ha lanciato una campagna per la sicurezza del pubblico e di chi cerca di “catturare” personaggi virtuali in contesti reali riprodotti sul piccolo schermo, emanando una serie di raccomandazioni attraverso il National Center of Incident readiness and Strategy for Cybersecurity: lo stesso capo di Gabinetto Yoshihide Suga è intervenuto ieri per invitare tutti a rispettare le regole, la prima delle quali è – ovviamente – quella di non entrare in aree proibite. Non si deve giocare, poi, utilizzando mezzi di trasporto personali, come la bicicletta: anzi, meglio non farlo camminando, per non rischiare incidenti se ad esempio non ci si accorge di un semaforo rosso.
Le società ferroviarie hanno anch’esse lanciato una canpagna informativa, raccomandando soprattutto di non giocare camminando sulle piattaforme accanto ai binari. Oltre a Nintendo, altre società a vario titolo coinvolte stanno registranno impennate in Borsa. Un esempio è Sanoyas, di cui una controllata gestisce luoghi di divertimento a tema Pokemon.
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