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Sarà una donna a guidare Tokyo verso le Olimpiadi 2020

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la metropoli giapponese

Sarà una donna a guidare Tokyo verso le Olimpiadi 2020

Yuriko Koike (Afp)
Yuriko Koike (Afp)

TOKYO - Per la prima volta a Tokyo arriva la “governatrice”. E per la prima volta, in cima al programma c'è il taglio autoimposto allo stipendio del primo cittadino, anzi della prima cittadina. Yuriko Koike - che già era stata la prima donna a guidare il ministero della Difesa - ha vinto le elezioni per il governatorato della città da 13 milioni di residenti. Una vittoria che ha risvolti simbolici per la promozione femminile: sia perché il Giappone è ancora in posizioni di fondo nelle classifiche internazionali per presenza e ruolo delle donne in politica, sia perché la sua elezione arriva a pochi giorni dalla nomina della prima candidata presidenziale degli Stati Uniti, Hillary Clinton (alla quale la stessa Koike in passato si è paragonata).

In più, ci sono curiose coincidenze tra Tokyo e Roma, che ha anticipato il trend della città nipponica. In entrambi i casi, il precedente sindaco si è dovuto dimettere per una questione di note spese allegre che avevano indotto il partito a togliergli l'appoggio. Inoltre Koike si è presentata con venature anti-establishment, sfidando il partito liberaldemocratico del premier Shinzo Abe, che ha scelto di schierargli contro un suo burocrate, l'ex ministro egli Interni Hiroya Masuda.

«Amministrerò Tokyo attraverso politiche che non sono mai state attuate», ha detto la 64enne Koike a un gruppo di entusiasti sostenitori dopo le prime indicazioni sulla vittoria (con dati non ancora definitivi). Tra i suoi obiettivi, c'è quello di far tornare Tokyo la capitale finanziaria dell'Asia, accelerando sulla strategia di creazione di «zone economiche speciali» all'interno del perimetro urbano.

Sarà lei a pilotare la città verso le Olimpiadi del 2020: il suo mandato di quattro anni scadrà in sostanziale coincidenza con l'avvio dei Giochi. Uno dei problemi-obiettivo sarà quello di contenere i costi, che rischiano di lievitare a due o tre volte la stima iniziale di circa sette miliardi di dollari (anche se il piano per il ciclopico Stadio Olimpico è già stato ridimensionato): dopo l'entusiasmo iniziale per la vittoria della candidatura olimpica nel 2013, già ci sono stati parecchi infortuni e passi falsi che hanno indirizzato l'opinione pubblica a esigere più oculatezza che faraonismi. Da una ex ministra dell'Ambiente, poi, c'è da aspettarsi nuove iniziative sulle tematiche ambientali e sulla prevenzione dei disastri naturali, ma ancora più urgente è l'esigenza di alleviare le carenze di strutture pubbliche per bambini e anziani (sono ancora chilometriche le liste di attesa per gli asili-nido).

Sul versante internazionale Koike sarà avvantaggiata dal fatto che parla inglese e arabo (studiato al Cairo). Come figura pubblica, ha iniziato presto come anchorwoman in televisione: sa bene come tenere la scena. La caparbietà non le manca certo: ha cambiato partiti e, anche se ha a lungo rappresentato il partito liberaldemocratico, ha fatto non di rado di testa sua (specie dopo non esser riuscita nel tentativo di diventarne la guida nel 2008, il che sarebbe stato il passo decisivo verso la premiership). Compresa l'ultima decisione: quella di essere la prima ad annunciare la sua candidatura indipendente, mentre il partito ha aspettato la conclusione delle elezioni politiche della Camera Alta per contrapporgli un candidato frutto di alchimie interne.

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