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Turchia, arrestati altri 11 militari coinvolti nel golpe

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le reazioni di erdogan

Turchia, arrestati altri 11 militari coinvolti nel golpe

Recep Tayyip Erdogan
Recep Tayyip Erdogan

Continua la «reazione» del presidente Recep Tayyip Erdogan al tentato golpe di metà luglio a opera di una parte dell’esercito turco. Sono infatti stati arrestati altri due soldati che facevano parte del commando incaricato dai golpisti di catturare Erdogan la notte del 15 luglio scorso. Il blitz, fallito con la fuga di Erdogan, avvenne poco distante dalla località balneare di Marmaris. Sale a 11 dunque il numero dei militari componenti quel commando catturati dalla polizia turca, che ha diffuso i nomi dei due ultimi arrestati: Mustafa Serdar Ozay e Muammer Gozubuyuk.

L'operazione si è conclusa nel sud-ovest del paese. Intanto dopo la disputa sulla manifestazione pro-Erdogan di ieri a Colonia, il ministero degli Esteri di Ankara ha convocato per questo pomeriggio il vice ambasciatore (ministro consigliere) tedesco ad Ankara, riferiscono diversi media tedeschi. Il governo turco ha criticato il divieto di trasmettere un messaggio di Erdogan durante la manifestazione.


Oggi vi sarà anche il primo incontro tra il premier turco Binali Yildirim e i vertici militari della Turchia con il capo degli Stati Maggiori Riuniti Usa, Joseph Dunford, dopo il fallito golpe. Non è un mistero che gli americani sono preoccupati per quanto sta avvenendo in Turchia e per i rapporti fra Erdogan e l’esercito.

Il premier Yildirim vedrà nel pomeriggio Dunford ad Ankara, come conferma l'agenzia di stampa ufficiale turca Anadolu dopo le indiscrezioni dei giorni scorsi. Dunford, sottolinea il giornale Hurriyet, ha anche in agenda colloqui con il capo di Stato Maggiore turco, generale Hulusi Akar.

Il governo di Ankara accusa Fetullah Gulen, che vive in Pennsylvania, di essere l'ispiratore del tentativo di golpe e chiede a Washington l'estradizione dell'imam. Dallo scorso 15 luglio, ricorda Hurriyet, Akar e Dunford hanno avuto due colloqui telefonici, durante i quali hanno discusso in particolare della situazione nella base di Incirlik, nel sud della Truchia, utilizzata dagli Usa e dalla coalizione internazionale che combatte il sedicente Stato Islamico (Is). Le operazioni da Incirlik sono state brevemente interrotte dopo il tentativo di golpe a causa della chiusura della base.

Venerdì scorso il presidente turco Erdogan ha accusato James Clapper, a capo della Direzione nazionale d'intelligence Usa, e il generale americano Joseph Votel, a capo delle forze Usa in Medio Oriente, di «stare dalla parte dei golpisti», per aver dichiarato che le epurazioni in corso nelle Forze Armate turche comprometteranno la collaborazione nella lotta contro l'Is.

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